venerdì 3 ottobre 2014

Se tre Buongiorno non fanno un buon giorno


Il primo pezzo che vi propongo oggi è tratto dal Financial Times (di ieri) e riguarda l’industria automobilistica. Più precisamente l’eventualità che le auto possano essere dotate di una sorta di pilota automatico: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/d52b5210-4a35-11e4-bc07-00144feab7de.html#axzz3EyfBPP12.
Cronaca. Ben venga il progresso tecnologico, ma c’è da rabbrividire al pensiero che si debbano sviluppare sistemi capaci di sostituirsi al pilota per ridurre i pericoli causati dall’uso del telefonino mentre si è al volante. Lo dico senza giri di parole: solo un deficiente può mandare messaggi o leggere social network o dedicarsi ad altre stupidaggini del genere finché guida un’auto. E nelle stupidaggini del genere è incluso il conversare al telefono senza auricolare o senza un vero sistema di viva voce, ossia un sistema installato sull’auto e controllabile tenendo le mani sul volante. Quindi è una stupidaggine anche parlare usando il viva voce del cellulare. Anzi, è la stupidaggine più assurda perché solo un deficiente totale può pensare che non sia pericoloso (e che non si violi il codice della strada) semplicemente perché si tiene il telefonino staccato dall’orecchio e sospeso a metà strada tra la tempia e la bocca… E ce ne sono di deficienti del genere. Troppi.
Procediamo. Da Londra, ieri Renzi ha colto al volo l’occasione per marcare la distanza dalla Germania e per mettersi parzialmente al fianco della Francia:
Cronaca.
Allora, sempre senza far giri di parole e senza ricorrere a linguaggi sofisticati: Angela Merkel la sta tirando decisamente troppo per le lunghe e sta anche andando ben oltre il limite della buona educazione. La Germania è grande, ma non è l’Europa. L’Europa ha pagato il conto della riunificazione tedesca e sarebbe il caso che non se ne dimenticassero dalle parti di Berlino, ma anche altrove. C’è un’ostinazione del tutto incomprensibile nell’atteggiamento tedesco e dei (pochi) Paesi che sostengono il rigore senza se e senza ma. E c’è un’invadenza preoccupante nelle istituzioni europee che rischia, prima o poi, di scatenare una generale ripulsa verso la Germania. Basti quest’ articolo di Adriana Cerretelli dal Sole 24 Ore di oggi: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-02/berlino-vince-anche-ue-063640.shtml?uuid=ABLazDzB.
Buona stampa. Un pezzo prezioso per rinfrescare la nostra memoria, ma sarebbe bene che lo leggessero anche in Germania…
Detto questo, a proposito di Renzi, ammetto che vorrei un Presidente del Consiglio più prudente e più attento a quel che accade intorno a noi e meno preoccupato del numero di follower (scusate) raggiunto su Twitter (scusate ancora). Perché su un punto la Signora Merkel ha ragione: noi dobbiamo fare un bel po’ di compiti a casa. Li dobbiamo fare, però, non perché ce lo dice lei (o non solo perché ce lo dice lei), ma perché senza quel cambiamento radicale che Renzi propone (ma del quale si vedono solo timidissimi accenni) il nostro Paese scivolerà inesorabilmente nell’abisso.
E la prova di quanto sia debole la posizione italiana e di come i mercati siano pronti a colpire, nel caso in cui le riforme non vengano fatte o siano insufficienti, l’hanno fornita ieri le borse. E’ bastato che Draghi, il quale ha le mani legate piuttosto strette, non annunciasse le iniezioni di liquidità che alcuni vorrebbero perché arrivasse un crollo delle quotazioni, in particolare quelle italiane. Non ci possiamo permettere il lusso di twittare bene e razzolare male.
Non amo almanaccare sui provvedimenti ancora in discussione, quindi non parlo del DEF in elaborazione. Se, però, alcune delle misure di cui si parla, saranno effettivamente approvate, allora si avrà la conferma di come Renzi sia ben lontano dal realizzare ciò che promette. Come un qualsiasi tizio decrepito.
Buona stampa. Per come sono scritti, non certo per la qualità dei comportamenti sui quali Gramellini, da maestro, si sforza di farci riflettere sorridendo, sia pure a stento.
Musica ho promesso e musica sia.
Un tuffo nel passato con un gruppo di cui abbiamo già parlato, quello di Clifford Brown e Max Roach. Il pezzo s’intitola Joy Spring, e chiaramente la scelta non è ispirata dalla lettura dei giornali, al contrario!


Per finire Brad Mehldau e Joshua Redman, dal vivo, interpretano magistralmente uno standard che, prima o poi, vi proporrò in varie versioni: The Nearness of You (http://en.wikipedia.org/wiki/The_Nearness_of_You). Preparatevi a un ascolto lungo e appassionante, stiamo parlando di due esponenti eccellenti delle nuove generazioni del Jazz.


Nessun commento:

Posta un commento