giovedì 7 marzo 2013

I cognati, sempre i cognati


Tenere famiglia… uhm, maledettamente pericoloso. Per un politico sarebbe più prudente non aver neppure un parente, anche quando, almeno a parole, ci si presenta come un politico fuori dagli schemi, certamente anomalo, come fa lo psiconano+barba-Mediaset.
In particolare, i politici devono guardarsi dai cognati, la categoria più pericolosa, specie se con passaggi dalle parti dei Caraibi o del Centro America.
Perché questo blabla? Semplice, per introdurre le rivelazioni contenute in un articolo dell’Espresso che si occupa degli investimenti di alcuni membri dell’entourage di Grillo. L’articolo apparirà nell’edizione in edicola domani, ma sul sito ne viene anticipato il contenuto: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/grillo-lautista-e-la-cognata/2202050?ref=HRER1-1.
Attendo di leggere la versione integrale per dare giudizi, tuttavia mi pare interessante… Non c’è che dire, sembra un ottimo inizio da parte dell’uomo che ha fatto intendere a un gran numero d’italiani di rappresentare un cambio netto rispetto ai politici di “scuola classica”.
Chissà, forse questo spiega perché si nasconde e parla male (eufemismo) della stampa nazionale.
Ho detto in tempi non sospetti che Grillo non è una risorsa, ma un problema, un gravissimo problema. E più passano i giorni e più il problema si caratterizza proprio per la sua eccezionale gravità. Lo psiconano che si maschera da figlio di Goldrake appare intenzionato a completare il lavoro lasciato incompiuto dal tizio decrepito. Ed è attrezzato per riuscire, sotto la “sapiente” guida del suo guru, il cui nome, chissà perché?, mi fa venire in mente, non solo per la rima, una parola non proprio elegante: cazzeggio. Ecco, sulla scena pubblica Grillo si produce semplicemente in questo: cazzeggio. 
Peccato che l’Italia abbia bisogno di ben altro, di qualcuno che affronti i problemi in modo serio, equilibrato, possibilmente anche equo. Non ha bisogno di un altro che, come il suo maestro rinnegato, concepisce la politica non già come studio e azione lenta e ponderata, ma come uno sterile profluvio di proclami, slogan, promesse e minacce.
E, guarda caso, oggi il tizio decrepito e il suo migliore discepolo (che, però, si comporta come Pietro) si lanciano in accuse veementi contro i loro peggiori nemici: i giudici, per il primo, e la stampa, per il secondo. Ovvio. Se non si hanno argomenti per difendersi, si sceglie la strategia dell’attacco violento e si rovesciano insulti sui presunti avversari… Niente di nuovo.
Veniamo alle cose serie, perché importante è capire che siamo caduti dalla padella del tizio decrepito nella brace di Baby Goldrake. Ecco, dal Corriere di oggi, l’editoriale di Giovanni Sartori: http://www.corriere.it/editoriali/13_marzo_07/sartori-firmamento-dei-sogni-costosi_fe7d7236-86ed-11e2-82ae-71d5d7252090.shtml.
Buona stampa. Chiaro e netto, come si deve.
Peccato che la voce di Sartori e degli altri che ancora ci aiutano, se ne siamo capaci, a riflettere e a capire rimanga in gran parte inascoltata. Oggi, purtroppo, in Italia solo chi grida sciocchezze, purtroppo, viene ascoltato; è sempre più esiguo il numero di chi sa o vuole sforzarsi di sentire e comprendere le parole di chi si esprime con un tono di voce normale.
Non riesco nemmeno a pensare a un brano musicale che ci consoli.

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