lunedì 11 marzo 2013

Al volante


Confiteor: se, alla guida della mia automobile, mi trovo ad avere già impegnato (come si diceva, a riguardo degli incroci, all’epoca in cui superai gli esami per ottenere la patente) un rondò e qualcuno, ignorando il mio diritto di precedenza, impegna con la prepotenza il medesimo rondò, io mi arrabbio, e molto, ed esprimo la mia rabbia come tanti italiani, ossia in maniera volgare ed eccessiva.
Se, tuttavia, fossi costretto a una sosta, anche prolungata, perché un automezzo di soccorso impedisce il transito della strada che sto percorrendo, credo che me ne farei una ragione senza troppi problemi.
Ecco perché mi ha colpito, ovviamente in maniera molto negativa, questo pezzo di cronaca dall’edizione milanese del Corriere della Sera: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_marzo_10/ambulanza-blocca-passaggio-signora-porsche-ordinaria-incivilta-212109040374.shtml.
Buona stampa. Anche se si tratta di cronaca. Il pezzo, però, è scritto bene, con la giusta dose di veleno. Manca soltanto la targa della gentildonna. PURTROPPO. Banalizzo: le leggi sulla privacy sembrano studiate apposta per impedire al comune cittadino di riconoscere i numeri telefonici che ha chiamato con il proprio apparecchio (fisso o mobile, non importa: dobbiamo far lavorare i neuroni noi, mentre le stampanti delle società di telefonia nascondono con asterischi i numeri di telefono che abbiamo chiamato (sic!)), ma non consentono a un giornalista di indicare agli italiani le generalità di qualcuno che si comporta in maniera ignobile. Direi che qualcosa non quadra. Anche perché, come sapete tutti benissimo, la nostra privacy viene violata senza alcun timore da società di ogni genere che hanno acquisito indirizzi e numeri di telefono non si sa come e li utilizzano in maniera arbitraria scrivendoci o telefonandoci quando vogliono e senza alcun rispetto. Insomma, per condensare la banalizzazione (non tanto, per la verità): si proteggono i cialtroni e si creano problemi ai cittadini normali.
Chissà se il puparo dello Psiconano+barba-Mediaset deciderà che lo Psiconano+barba-Mediaset può fare di questo argomento un tema di confronto con le altre forze politiche presenti in Parlamento? Ne dubito, soprattutto perché il puparo e il pupo sembrano amare i meccanismi di sorveglianza sull’agire degli altri esponenti del loro movimento, come prova la ferrea disciplina imposta agli eletti del M5S. Puparo e pupo non possono fare a meno di controllare quelli che, votati dagli italiani, dovrebbero, a loro modo di vedere, obbedire ciecamente a loro due, alle due chiome arruffate (più ordinate delle idee sottostanti) che si guardano bene dall’assumere qualsiasi vera responsabilità. Davvero due grandi interpreti della democrazia, non c’è che dire… Svegliatevi, deputati e senatori del M5S! Vi hanno votato gli italiani e a loro dovete rispondere. Non è detto che la verità stia scritta soltanto in un blog… Cercatela nella vostra testa e nei bisogni dei cittadini.
Chiudo cercando di ispirare un sorriso… E credo di giocare in casa. Un delizioso testo di Gino&Michele del 1991, che parla di una certa tipologia di donne al volante, la stessa di cui parlavamo prima: http://www.ginoemichele.it/BESTOFGM/Scrittidisatira/IlPuttanone/tabid/211/Default.aspx.
Leggete e me ne sarete grati, ci scommetto.

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