domenica 1 settembre 2013

Cronache italiane?


Oggi, ne sono veramente felice, posso raccontarvi una bella storia, qualcosa che, non penso di sbagliare, è motivo di conforto per tutti noi.
Voi tre non ci crederete, ma è successo che un amministratore locale, il responsabile del settore agricolo di un’importante regione, sia stato licenziato per aver fatto acquistare, a spese dei contribuenti, un’auto estremamente lussuosa che, per dimensioni, consumi, finiture esagerate, mal si conciliava, tra l’altro, con le convinzioni ecologiste dell’assessore in questione.
Era ora, non vi pare? Noi stringiamo la cinghia e questi spendono e spandono a carico nostro. Per fortuna si stanno mettendo in riga. Bene. Direi che dobbiamo essere grati al suo superiore diretto che l’ha costretto alle dimissioni. Chi sarà stato? Cota, Governatore del Piemonte? No, lui non governa con gli ecologisti, si preoccupa (e ne ha motivo) di un verde diverso. Che sia Nichi Vendola, alla guida della Regione Puglia, uno che delle convenzioni se ne frega, ma è ben attento al potere e a tutto quel che serve per raggiungerlo e mantenerlo? Acqua! Acqua profonda!
Cosa dite? Mi domandate se sono sicuro che sia accaduto qui, in Italia?
No, non è accaduto in Italia. In Italia queste cose non succedono. Guarda un po’, è accaduto in Germania: http://www.corriere.it/esteri/13_settembre_01/germaia-auto-lusso-verde-licenziato_b4a196d6-132b-11e3-b29f-7fb8749168ea.shtml.
Cronaca. Di quelle che fanno star male, perché, appunto, non sono cronache italiane.
Provo a farvi sorridere, con un breve testo di Mattia Feltri da La Stampa del 24 Agosto:
Buona stampa. Mattia Feltri, diversamente da Vittorio Feltri (suo padre), non nutre molta simpatia per il tizio decrepito (andate a leggere gli altri suoi pezzi e mi darete ragione), ma non è per questo (o non solo per questo, lo ammetto) che ve ne ho suggerito la lettura. L’ho fatto perché apprezzo molto lo spazio che La Stampa offre a Gramellini, Jena e Feltri (Mattia), le cui rubriche ci aiutano a sorridere o, quantomeno, a riportare verso l’alto le pieghe delle labbra. E ripenso con nostalgia a Controcorrente, lo spazio de Il Giornale (quello di Indro Montanelli). Era un piacere (quasi) quotidiano. Quasi perché non sempre risultava all'altezza delle aspettative. Ma si sa, sono le aspettative a essere esagerate.
Non quando si parla di musica. In particolare quando si parla di grandi voci e di grandi brani. Questa sera torniamo alla "tradizione" di questo blog, ossia alle versioni multiple di pezzi particolarmente importanti nella storia della musica. La canzone che vi propongo è Little Girl Blue, come molti standard tratta da un musical (http://en.wikipedia.org/wiki/Little_Girl_Blue_%28song%29).
E andiamo a razzo, senza commenti, o quasi. Cominciamo con Janis Joplin.


Passiamo a Chet Baker: guardate le immagini di questo straordinario video dedicato a un gigante della musica, così meravigliosamente fragile, e godetevi il piano di Enrico Pieranunzi.


E poi a Nina Simone, dal vivo a Montreux nel 1976.


Mi fermo qui, perché Nina Simone è semplicemente stupenda. Potete riascoltarla, o se preferite, continuare voi la ricerca su YouTube, troverete tante altre esecuzioni degne di ascolto.

Nessun commento:

Posta un commento