mercoledì 18 settembre 2013

Voi come la chiamate?


Io la chiamo presa in giro. E uso quest’espressione un po’ datata e desueta (se ne adoperano di assai più esplicite, le conosco e, in altre circostanze, me ne servo) per il solito impegno a non dare spazio nel blog alla volgarità che viene così generosamente offerta dai mezzi di comunicazione più frequentati.
Oggi i giornali parlano diffusamente del possibile aumento dell’IVA dal 21 al 22% con decorrenza da ottobre. E’ una misura che non piace a nessuno (anche a me, per quel che conta), soprattutto perché va a incidere anche sui consumi non voluttuari o di lusso. Però, purtroppo, i conti sono conti e devono quadrare, non solo perché lo vuole l’Europa, ma perché ci conviene, e parecchio. Ad ogni modo, ecco un paio di collegamenti: il primo da La Stampa (http://www.lastampa.it/2013/09/18/italia/politica/scontro-sullaumento-delliva-pdl-letta-smentisca-laumento-mPWCQZcztHSEIaYIvlxbqO/pagina.html) e il secondo da Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/news/economia/lue-commissaria-saccomanni-e-ci-impone-laumento-iva-951238.html).
Cronaca. Che concede un po’ troppo spazio alle solite considerazioni a misura di Twitter con cui, ormai, i nostri politici alimentano (o meglio: cercano di alimentare) la propria popolarità, a scapito dell’azione e della qualità dell’azione. Detto altrimenti: si tratta delle solite chiacchiere per strappare qualche istante di attenzione ai mezzi di comunicazione, parole destinate a volar via leggere e inconcludenti, mentre i problemi degli italiani restano lì irrisolti.
Poi mi ritrovo a leggere un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere di oggi, dedicato alla selva delle società controllate dagli enti locali. Sfortunatamente non è reperibile on line, la nave e il tizio decrepito, a quanto pare, hanno bisogno di spazio… Spero arrivi nei prossimi giorni, ve lo segnalerò.
Ah, il povero Saccomanni… viene vituperato da quasi tutti perché cerca di impedire che, per mantenere questa o quella promessa elettorale, si aprano voragini nei conti pubblici  e, nel frattempo, a Roma come a Napoli come a Trento come in qualunque regione, provincia e comune d’Italia si buttano montagne di denaro. L’IVA non si deve aumentare, ma il magnamagna deve continuare.
Buona notte e buona fortuna.

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