domenica 15 novembre 2015

Il sorriso dell'Italia migliore

La vita spesso c’induce a riconsiderare i nostri tempi e le nostre priorità. Accade a me in queste settimane, questo spiega il diradarsi dei post e perché, alla vigilia del suo quarto compleanno, il mio secchiello sia un po’ meno pieno del solito.
Oggi, comunque, cerco di ricavarmi un po’ di tempo, soprattutto per suggerire una lettura, più che per esprimere una mia (superflua) opinione riguardo alle stragi di Parigi. Di sciocchezze ne sono state scritte tante, sia da giornalisti che da politici che da blogger che da frequentatori di Facebook e Twitter. Inutile aggiungerne altre.
La lettura che vi suggerisco è quella dell’articolo di Claudio Magris pubblicato oggi dal Corriere della Sera. Magris è un punto fermo, un riferimento indispensabile quando serve guardare alle questioni più gravi con la forza di una cultura straordinaria e di un’intelligenza acuta, che si esprime con chiarezza esemplare. Ecco il collegamento: http://www.corriere.it/esteri/15_novembre_15/gli-attentati-parigi-quel-complesso-colpa-che-ispira-l-equivoco-buonista-0e5ec956-8b65-11e5-85af-d0c6808d051e.shtml#.
Buona stampa. Il richiamo agli errori commessi dall’Occidente è pienamente condivisibile e, se posso permettermi di aggiungere un’opinione personale, tutta la storia del rapporto tra l’Occidente e il Nord Africa e il Medio Oriente, soprattutto nel XX° secolo, ma anche in anni recenti, è stato gestito con rara insipienza, senza nessuna capacità di valutare le conseguenze di decisioni che, una dopo l’altra, anziché creare equilibri stabili, hanno disgregato quelli esistenti.
E anche ora l’Occidente brancola nel buio, si muove in maniera scomposta e disordinata, mostrando di non voler capire e di non saper decidere. Strateghi e analisti da strapazzo continuano a sfornare ricette non meno sconclusionate di quelle che hanno portato all’invenzione di stati o alla demolizione di regimi odiosi, i quali, però, contribuivano alla stabilità.
Io ricette certo non intendo proporne, però penso che uno strumento fondamentale per combattere il nemico che abbiamo di fronte sia quello di stroncare il flusso di denaro che il terrorismo islamico riceve da più fonti. Tra le principali ci sono i produttori di petrolio del Golfo, che girano una parte non trascurabile dei profitti del greggio ai vari gruppi terroristici sia per i propri obiettivi di dominio locale sia per tenere lontani dai propri territori i Kalashnikov e le cinture esplosive che uccidono a Parigi. Il denaro, dobbiamo bloccare i flussi di denaro. Questo è un punto cruciale, in assenza del quale possiamo soltanto prepararci a piangere altre vittime, soprattutto giovani, come accaduto a Parigi.
Penso alla vittima italiana, Valeria Solesin, e al suo incantevole sorriso: una promessa di un futuro migliore svanita per la folle idiozia di fanatici che vogliono imporre al mondo il proprio nulla sordido e sanguinario, quel vuoto di ideali e di emozioni che è prima di tutto una negazione della più profonda natura dell’uomo moderno. Un breve ritratto di questa ragazza italiana, speciale come tante ragazze e tanti ragazzi italiani, lo potete trovare qui: http://www.lastampa.it/2015/11/15/esteri/valeria-morta-lannuncio-del-fidanzato-e-dei-familiari-si-attende-conferma-della-farnesina-VEAFUeGzlLsAROCWclxWGI/pagina.html.
A Valeria dedico un brano bellissimo, che ho già proposto, ma credo voi pure ascolterete volentieri ancora una volta. Lo propongo in due versioni.
Si tratta di Peace Piece, un brano nato dal genio di Bill Evans. Ascoltiamo prima la rilettura che ne ha fatto il Kronos Quartet.


E poi la versione originale dello straordinario pianista americano.




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