martedì 10 novembre 2015

Uno dopo l'altro se ne vanno tutti...

La notizia del giorno, per quel che riguarda l’Italia politica, non è inattesa, al contrario: da molto tempo si parlava delle possibili dimissioni di Roberto Perotti da co-commissario alla revisione della spesa pubblica. Le dimissioni sono arrivate e, purtroppo, mi sembrano l’ennesimo segnale negativo riguardo alle reali intenzioni di Renzi rispetto a uno dei problemi più gravi dell’economia italiana.
Quasi tutti quotidiani si occupano della decisione di Perotti, ma direi che il pezzo più completo, quello che meglio illustra il contesto in cui sono maturate le dimissioni, sia quello di Federico Fubini sul Corriere della Sera: http://www.corriere.it/economia/15_novembre_10/niente-risparmi-perotti-si-dimette-spending-review-non-priorita-38cbe944-8778-11e5-91a7-6795c226a8af.shtml.
Buona stampa. In nemmeno due anni, Matteo Renzi è riuscito a spingere sia Cottarelli che Perotti a lasciare l’incarico di commissario al controllo della spesa pubblica. Non mi pare gran che per uno che si riempie la bocca un giorno sì e l’altro pure di un presunto cambiamento in atto nel Paese. Ciò che cambia, a mio avviso, è solo la composizione degli uomini di cui Renzi si circonda, modificando con frequenza inspiegabile quelli incaricati di orientare le decisioni in materia economica. Quanto sia saggio questo modo di procedere e cosa dica sul metodo di governo del presidente del consiglio, lascio che siate voi tre a decidere, magari trovando qualche spunto anche in questo pezzo di Luca Ricolfi da Il Sole 24 Ore di domenica: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-08/nell-orto-decimali-non-cresce-lavoro-130433.shtml?uuid=ACT7spVB&fromSearch.
Buona stampa. Alla quale non intendo aggiungere nulla.
Ci spostiamo negli Stati Uniti, per vedere come anche laggiù il sistema giudiziario, in particolare la pubblica accusa, finisca per svolgere un ruolo improprio e operi con obiettivi che poco o nulla hanno a che fare con la giustizia. La notizia la prendiamo da The Wall Street Journal: http://on.wsj.com/1MR5XKV.
Buona stampa. Anche un ammiratore del sistema americano, come sono io, comincia a nutrire qualche dubbio dopo la lettura di questo pezzo. E chiunque trova conferma dell’invadenza della politica, dell’uso strumentale che essa fa, ormai quasi ovunque nel mondo, del sistema giudiziario e di quella parte della stampa, purtroppo in crescita ovunque, disponibile a farsi strumento di propaganda.
Torniamo in Italia per leggere un articolo in cui Luigi Zingales svolge un’interessante analisi sulla responsabilità degli amministratori di società. Parte dal caso di Unicredit, ma le sue considerazioni valgono ovunque, e non necessariamente solo nelle società quotate o di grandi dimensioni. Il pezzo è stato pubblicato su Il Sole 24 Ore di oggi e questo è il collegamento: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-11-10/il-modello-unicredit-nell-erogazione-credito-sogno-le-banche-italiane-073532.shtml?uuid=ACx1JpWB.
Buona stampa. Un po’ didascalica, ma ci sta. Di mio aggiungo soltanto che nel comportamento di molti amministratori di società si avverte la confusione tra il destino dell’azienda e quello delle loro persone. Ciò è tanto più vero nel caso delle imprese familiari, anche di rilevanti dimensioni, che in Italia subiscono spesso un destino che altrove non subirebbero, perché la proprietà saprebbe distinguere quel che è bene per l’azienda e non ne piegherebbe le vicende alle proprie esigenze.
Prima della musica, un ultimo consiglio di lettura. Last but certainly not least. Si tratta dell’ultimo post di Roberto Plaja sul suo blog, nel quale analizza l’andamento dei mercati azionari offrendoci preziosi spunti di riflessione sugli argomenti usati da chi, non proprio disinteressatamente, fornisce interpretazioni quantomeno forzate sul significato di alcune presunte regole di comportamento dei mercati. Ecco il collegamento: http://www.theboxisthereforareason.com/2015/11/06/new-bull-china-shop/. Un pezzo di grande qualità, come al solito.
Chiudiamo con la musica. Siamo sempre in guerra contro coloro che vorrebbero privare l’umanità di questa straordinaria fonte di gioia, di emozione, di autentico e straordinario piacere. Oggi ascoltiamo un brano eseguito da The Allman Brothers Band, uno dei gruppi più importanti della musica americana della seconda metà del secolo scorso. Si tratta di un pezzo in cui si può apprezzare tutta la ricchezza della loro musica: Ramblin’ Man.



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