domenica 22 giugno 2014

Senza vergogna


Due giorni fa, Il Foglio ha pubblicato un articolo in cui Salvatore Merlo descrive un incontro con il Segretario Generale del Consiglio di Stato. Potete leggerlo qui: http://www.ilfoglio.it/articoli/v/118336/rubriche/consiglio-di-stato/consiglio-stato-magistratura.htm.
Buona stampa. Che lascia un tale amaro in bocca da spingere a non fare commenti per evitare di guastarsi non già la giornata, ma la settimana… il mese… l’anno...
Dirò soltanto che mi sarebbe piaciuto, da parte di Merlo, oltre all’apprezzabile, ma blanda ironia, una maggiore incisività. Avrebbe, per esempio, potuto chiedere a quel tale (il cui nome mi ripugna scrivere) quali siano le differenze di retribuzione tra lui e i suoi colleghi inglesi, tedeschi, francesi, norvegesi, australiani… scegliete voi il paese, non c’è nessuna democrazia occidentale avanzata che paghi i funzionari pubblici quanto li paga l’Italia e non c’è nessuna democrazia avanzata in cui il capo della “suprema magistratura amministrativa” abbia la spudoratezza di dire che serve maggiore efficienza nella pubblica amministrazione, come se la cosa dipendesse da altri e non da lui e da tutti i suoi inefficienti e strapagati colleghi. E quel tale ha la sfrontatezza di sostenere che lui e i suoi colleghi "sono lo Stato".
Hanno parti anatomiche fungibili. Non posso esprimermi diversamente.
Vi suggerisco, invece, di leggere questo pezzo di Roger Abravanel sul Corriere di ieri: http://meritocrazia.corriere.it/2014/06/21/burocrati-energia-test-universitari-per-le-riforme-renzi-da-solo-non-basta/#more-530.
Buona stampa. Nutro anch’io seri dubbi sulla capacità del Ministro Madia di mettere ordine in una pubblica amministrazione come la nostra, che ha prosperato sull’inettitudine della classe politica dell’ultimo ventennio e che può contare sul sostegno di uno dei poteri forti più forti del paese, ossia i sindacati, i quali, detto fuori dai denti, hanno fatto l’impossibile per far svanire anche la minima traccia di merito nella valutazione dei dipendenti pubblici, con i risultati che sappiamo in termini di prestazioni e di responsabilità. E credo anch'io che non tutti i membri del governo in carica siano all'altezza degli impegni presi e delle promesse fatte.
Sempre dal Corriere, un articolo un po’ meno recente di Salvatore Bragantini: http://www.corriere.it/opinioni/14_giugno_16/burocrazia-ritardo-due-secoli-c9595638-f523-11e3-ac9a-521682d84f63.shtml.
Buona stampa. Anche se è un pezzo un po’ arzigogolato, apparentemente scritto di fretta, ma merita il plauso per la sottolineatura delle assurdità del corrente sistema di valutazione dei pubblici dipendenti (che, per l’appunto, possono fare quel che vogliono nella sicurezza di non essere mai chiamati a rispondere delle proprie colpe e dei propri errori).
Vi do anche il collegamento all’articolo di Armellini citato da Bragantini:
Buona stampa. Anche se, lo ammetto, ho faticato a dare un giudizio positivo perché Armellini, ambasciatore con un variegato percorso professionale, è tutto fuorché estraneo alla pubblica amministrazione che pure critica. E proprio la sua carriera sembra indicare che, finché è durata, non si è mai messo a strillare perché non gli piaceva come andavano le cose attorno a lui.
Chiuderei, per quel che riguarda la stampa, con un doveroso e grato inchino a Gramellini che, per il Buongiorno di ieri, merita l’eterna riconoscenza di chi non intende arrendersi al degrado italiano, che passa, eccome se ci passa, anche per la rilevanza e per l’attenzione che ottengono individui come il centravanti della nazionale (anche il suo nome non mi va di scriverlo). Ecco il link: http://www.lastampa.it/2014/06/21/cultura/opinioni/buongiorno/un-paese-immobile-xL4AEdtrcitpVT40nAcniO/pagina.html.
Buona stampa. L’ho già detto…
Ho cambiato idea, parliamo ancora di stampa: non posso tralasciare un articolo dal Sole 24 Ore di qualche giorno fa. Firmato da Mariano Maugeri, offre un piccolo, però significativo ritratto del Veneto durante la presidenza di Galan (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-06-17/le-polizze-ulss-venete-finiscono-consiglio-stato-063709.shtml?uuid=ABqPwtRB&fromSearch).
Buona stampa. Maugeri è un ottimo investigatore, se avete tempo e voglia potete trovare altri suoi articoli interessanti, sia sul Veneto che su altro.
E veniamo alla musica. Sarò generoso di suggerimenti perché per qualche giorno difficilmente avrò modo di scrivere e proporvi ascolti musicali.
Il primo brano è I o co tyle milczenia di Anna Maria Jopek, cantante polacca di cui vi ho già parlato. Non c’è nulla di particolarmente pregiato, ma l’esibizione mi sembra divertente e lei, come ho avuto modo di dire, ha una bella voce (è anche una bella donna, e questo, le signore lettrici, che sono meno di tre, mi perdoneranno, non guasta).


Continuiamo con un’altra interprete femminile, di diversa epoca e di diversa formazione. Blossom Dearie (http://en.wikipedia.org/wiki/Blossom_Dearie) è stata una pianista e cantante americana attiva negli anni centrali del secolo scorso. Non molto conosciuta, a me pare un po’ a torto. Vi propongo Manhattan, brano vagamente malinconico, in cui si può apprezzare la voce, che sa modulare in modo assai vario.


Concludiamo con un’altra pianista, l’islandese Sunna Gunnlaugs (http://www.sunnagunnlaugs.com/). Accompagnata da basso e batteria, interpreta Distilled. Non si può negare che qua e là si affaccino echi di pianisti famosi, ma non mancano i tocchi personali.


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