Difficile non parlare anche oggi della situazione greca. Le
notizie si accavallano e non è facile capire se si apre uno spiraglio per
definire un’intesa oppure si consumerà la rottura definitiva che, con ogni
probabilità, comporterebbe l’uscita della Grecia sia dall’eurozona sia
dall’Unione Europea.
Buona stampa. La situazione non è, in realtà,
incontrovertibile, ma pare prevalere l’opinione di chi considera,
nel caso non si trovasse una soluzione al problema del debito ellenico,
l’uscita sia dalla moneta unica che dall’Europa (più che mai) cosiddetta unita.
Nel settembre del 2008, forse perché il governo americano
non s’impegnò fino in fondo, la banca d’investimento Lehman Brothers, anziché
essere assorbita dall’inglese Barclays Bank, finì in bancarotta. Fu l’evento
che scatenò la crisi finanziaria ed economica (le cui origini risalivano
all’anno precedente) di cui stiamo ancora pagando l’altissimo prezzo. A ben
vedere, come dimostra la dimensione dei pagamenti via via effettuati ai
creditori di Lehman dal fallimento, l’istituto americano sarebbe forse riuscito
a sopravvivere. Questa considerazione, tuttavia, rientra nella definizione di
“senno del poi”, perciò ha un valore modesto.
Fra poco più di due mesi, il 28 agosto, cadrà il 52°
anniversario di un momento di grande rilievo nella storia (relativamente)
recente degli Stati Uniti d’America. Il 28 agosto 1963, al Lincoln Memorial di Washington, D.C.,
un uomo tenne un discorso che, chiunque abbia a cuore i principi delle
democrazie occidentali, dovrebbe, se non sapere a memoria, almeno tenere a
portata di mano per rileggerlo molto spesso.
I am happy to join you
today in what will go down in history as the greatest demostration for freedom
in the history of our nation.
Ieri, a Cadoneghe, un comune alle porte di Padova, si è
avuto l’ennesimo suicidio di un imprenditore. Il caso ha suscitato maggior
clamore rispetto a quelli precedenti per la notorietà e il rilievo della
persona. Egidio Maschio era, infatti, un grande imprenditore, il fondatore e l’artefice del successo di
un’azienda leader mondiale nel proprio settore, quello delle macchine per le
lavorazioni agricole, impresa che porta il suo nome: Maschio Gaspardo.
Generalmente impiego poco a scrivere un post. Quando ho
identificato il tema o i temi che voglio trattare, comincio e nel giro di un’ora
al massimo è tutto finito: letto, corretto e completo di scelta musicale, che
richiede il suo tempo.
Oggi torniamo a parlare di Italia. Non che ieri l’argomento
fosse assente, ma oggi ci occupiamo esclusivamente di politica italiana.
Voi tre siete senz’altro stanchi di sentirmi ripetere quanto
mi piaccia vedere le mie opinioni confermate da qualcuno più capace di me.
Perdonatemi, ma non posso evitare di farlo ancora. Giovedì Massimo Gramellini
si era occupato delle considerazioni (sì, lo so, non si possono definire
realmente tali) di Matteo Salvini su Papa Francesco. Ecco il Buongiorno del 18:
http://www.lastampa.it/2015/06/18/cultura/opinioni/buongiorno/bergoglio-e-pregiudizio-bLaui9x7E4mEDJR3jh19qO/pagina.html.
Nelle cronache finanziarie si legge spesso che “il mercato
ha scontato” un determinato evento. Con ciò, come voi tre ben sapete, non
s’intende alludere a capacità divinatorie degli operatori (nessuno le ha,
checché dicano loro), ma al fatto che una circostanza, già nota o altamente
prevedibile, venga anticipata, rispetto al momento in cui si verificherà, nelle
decisioni di acquisto o di vendita di uno o di una pluralità di titoli.
Cronaca. Il solo commento è che sembra non esistere ambiente
nel quale non si riscontri un intollerabile degrado morale. Intendiamoci: i
dipendenti infedeli e corrotti sono sempre esistiti in tutte le aziende, grandi
o piccole, pubbliche e private, tanto che l’argomento, ad esempio, aveva un
spazio di rilievo anche nel fortunato romanzo La donna della domenica di Fruttero e Lucentini, che risale al 1972.
A quanto pare si avvicina il momento del ricambio dei
vertici di Cassa Depositi e Prestiti (CDP). La notizia la riportano tutti i
quotidiani, alcuni dei quali danno anche spazio ai risultati del bilancio
dell’esercizio 2014 di CDP, in cui si possono cogliere alcune significative
variazioni rispetto al passato.
Buona stampa. Ricolfi ha perfettamente ragione: nonostante
tutti i suoi cinguettii, Renzi è assai lontano dall’aver agito realmente sui
mali del Paese, sulle condizioni che maggiormente incidono sulla qualità della
vita dei cittadini e delle imprese. Il verso non è affatto cambiato e il
passare del tempo, come dimostrano i risultati elettorali, esaspera i problemi
e il distacco degli italiani dalla politica.
Soffrendo di vertigini, il mio rapporto con la montagna, pur
intenso e gratificante, non si è mai sviluppato fino a farmi percorrere una via
ferrata o, men che meno, effettuare anche una brevissima scalata. Ho smesso di
rammaricarmene da tempo, mantenendo, tuttavia, una certa curiosità per la
pratica dell’alpinismo. E continuo a subire il fascino delle vette e delle
storie degli ardimentosi che le hanno conquistate.
Oggi, calda giornata di tarda primavera, penso abbiate tempo
per una lettura più lunga del solito, così vi propongo, per vostra comodità, un
intero articolo (alla fine vi darò il link) di cui vi anticipo soltanto
l’autore: Claudio Magris, sicuramente una delle menti migliori del nostro
Paese, uomo di straordinaria cultura e di raro equilibrio. Leggetelo, ne vale
la pena. Una precisazione: le parole del titolo sono tratte dal pezzo che segue.
Buona stampa. E’ sconcertante vedere come si accresca giorno
dopo giorno il livello d’indecenza cui i politici italiani sono disposti ad
arrivare pur di ottenere facile consenso tra i propri potenziali elettori.
Ieri si sono svolte le elezioni in Turchia e non sono andate
bene al Presidente Erdogan, il cui partito è sceso da oltre il 50% a circa il 41%, trovandosi
così nell’impossibilità di governare in solitudine come accaduto negli ultimi anni e,
soprattutto, di varare una riforma costituzionale che avrebbe ridisegnato il
Paese secondo i voleri di Erdogan.
Buona stampa. Il miglior Gramellini, così amabilmente
graffiante… Cosa sarà, un gerundio o un participio? Pensate che fortunato
Salvini, fosse nato nell'antica Grecia avrebbe avuto anche a che fare con l’aoristo… Pover’uomo,
mica possiamo pretendere che conosca i tempi dei verbi, ha tante altre cose di
cui preoccuparsi. Non tanto a Strasburgo, dove, a quanto pare, non lo vedono
così spesso (ecco il prospetto delle presenze per tutti gli eurodeputati
italiani predisposto dal sito Mepranking: http://www.mepranking.eu/state.php?st=IT&order=RCVOT#ranking).
Salvini non è il peggiore, va sottolineato: peggio di lui, ad esempio, fanno
Cofferati e Toti, Cesa e Alessandra Mussolini, Fitto e Renato Soru. Il
Segretario della Lega, però, non è certamente molto presente.
Il problema dei migranti non si concentra soltanto nel
Mediterraneo, com’è purtroppo ovvio in considerazione delle molteplici
situazioni che spingono intere popolazioni a fuggire dalla nazione in cui
vivono.
Buona stampa. Alle parole, impeccabili, di Gramellini
aggiungerei soltanto che il cosiddetto giudice che si è bevuto la ricostruzione
“famigliare” dell’incidente ha solo prodotto una delle non poche e molto sconcertanti
decisioni che affondano, giorno dopo giorno, la Giustizia (sì, quella con la G
maiuscola) nel nostro Paese.
Dal Financial Times, con il consueto dubbio sulla
possibilità di accedere in mancanza di abbonamento, vi suggerisco la lettura di
un articolo che parla del costo di alcuni nuovi farmaci antitumorali: http://next.ft.com/9033f5fc-09d6-11e5-b6bd-00144feabdc0.
Buona stampa. Argomento delicato, sul quale non mi
pronuncio, salvo osservare che la lettura del pezzo di John Gapper non mette
certo il buon umore.
Oggi, tra gli altri, ho letto due interessanti articoli sul Financial
Times, che, però, temo non possiate leggere se non avete un abbonamento. Il
primo parla dell’aumento delle persone detenute nel Regno Unito per evasione
fiscale (parliamo di 220 lo scorso anno, il 29% in più rispetto al
2011). La durata delle condanne è diminuita, ma è aumentato il numero dei casi che
il servizio fiscale nazionale (Her
Majesty’s Revenue and Customs, in sigla HMRC: https://www.gov.uk/government/organisations/hm-revenue-customs)
ha deciso di perseguire. Nell’articolo, che spero anche voi possiate leggere,
si pone in evidenza come l’HMRC abbia deciso di muoversi con maggiore
determinazione anche per rispondere all’esigenza di equità manifestata dalla
cittadinanza. Nel nostro Paese Equitalia fa senz’altro di tutto per rendersi
odiosa e lo Stato spende così male da agire come un formidabile dissuasore per
i contribuenti, ma esiste anche, a livello collettivo, una sostanziale
tolleranza nei confronti dell'evasione fiscale. Ecco il collegamento al pezzo
del Financial Times: http://next.ft.com/5d58f0e2-0788-11e5-a58f-00144feabdc0.
Il secondo articolo del Financial Times illustra l’andamento
delle proteste contro l’ampliamento dei due principali aeroporti di Londra,
Heathrow e Gatwick. La famosa sindrome NIMBY non colpisce soltanto in Italia.
Quello che, tuttavia, ci differenzia, è che lì, per valutare se e come consentire
ai due scali di crescere, è stata creata una commissione che deve
perentoriamente presentare una relazione entro la fine di questo mese,
documento che servirà al Governo per decidere, sentite eventualmente le
organizzazioni dei cittadini che si oppongono, prevalentemente per ragioni
legate alla rumorosità, all’incremento dei voli cui preluderebbe l’ampliamento.
Insomma, in tempi definiti la questione viene affrontata e risolta. Non come da
noi, dove tutto viene rimesso in discussione continuamente. Ecco il
collegamento all’articolo: http://next.ft.com/872baf92-07cc-11e5-9579-00144feabdc0.
Buona stampa. Spero veramente che possiate leggere entrambi
i testi, perché, oltre a offrire una vista interessante su quel che accade in
una nazione forse meglio governata della nostra, vi darà anche modo di
apprezzare lo stile dei giornalisti anglosassoni, tanto più scarni e incisivi
della maggioranza dei colleghi italiani.
Nella guerra contro i nemici della musica e della cultura,
oggi faccio come il dj di una qualsiasi radio privata di provincia. Soddisfo
una richiesta. Non succederà più, oggi accontento uno di voi tre, piuttosto
insistente, ma da domani la musica la sceglierò sempre e solo io, chiaro R.?
Un ascolto multiplo. Ben tre versioni di una canzone degli
anni 60, portata al successo da Petula Clark: Downtown.
Proseguiamo con Frank Sinatra.
E chiudiamo con la versione di Giorgia.
P.S. Il risultato riportato nel titolo si riferisce al 2011, ultimo anno in cui è possibile il paragone tra Italia e Regno Unito.