A quanto pare si avvicina il momento del ricambio dei
vertici di Cassa Depositi e Prestiti (CDP). La notizia la riportano tutti i
quotidiani, alcuni dei quali danno anche spazio ai risultati del bilancio
dell’esercizio 2014 di CDP, in cui si possono cogliere alcune significative
variazioni rispetto al passato.
Per primo un commento da La Stampa, a firma di Francesco
Manacorda; è di qualche giorno fa, ma ci sono alcuni dei punti centrali della
questione: http://www.lastampa.it/2015/06/10/cultura/opinioni/editoriali/la-rivoluzione-alla-cassa-depositi-e-prestiti-AWYLYbQMFokKc8wnJ7QTtJ/pagina.html.
Buona stampa. L’ingresso delle fondazioni fu un’idea di
Tremonti, il quale, dopo averle lungamente combattute, non aveva trovato di
meglio da fare, nel dicembre 2003, che coinvolgerle nel capitale della CDP (Così Tremonti siglava la pace con le
fondazioni, e metteva una pietra tombale sui propri bellicosi propositi di
indirizzarne le erogazioni a scopi politici1), così da ottenerne
il sostegno nei suoi piani, ridimensionati poi dall’uscita di Tremonti stesso dal
governo e la sua sostituzione con Siniscalco.
Quanto pesi l’intreccio politico sottostante la presenza
delle fondazioni nell’azionariato di CDP si intuisce nell’articolo di Manacorda.
Così come mi sembra evidente quanto appaia stravagante la tesi che la CDP sia,
in virtù di quel 18,4% in mano alle fondazioni, un ente in cui
convivrebbero pubblico e privato. E già, perché la politica non conta nulla
nelle nomine delle fondazioni…
Il secondo articolo disponibile è quello pubblicato oggi dal
Corriere della Sera e firmato da Federico Fubini: http://www.corriere.it/economia/15_giugno_16/partecipazioni-titoli-stato-conti-piu-fragili-cassa-depositi-1ab88388-13ea-11e5-896b-9ad243b8dd91.shtml#.
Buona stampa. Spero che lo legga, e ci rifletta con grande attenzione, anche Matteo Renzi, ma non credo lo farà. Il suo solo scopo, ormai, sembra
quello di restare a galla, non certo quello di produrre il cambiamento di cui,
come altri prima di lui, ha tanto parlato, elargendo promesse che non è capace
di mantenere.
E spero che, oltre a voi tre, anche Renzi legga il post che
Roberto Plaja ha scritto ieri per il suo blog: http://www.theboxisthereforareason.com/2015/06/15/2005-2015/.
Con che semplicità ci aiuta a ripercorrere gli eventi economici, monetari e
finanziari che hanno segnato l’ultimo decennio. Una sintesi semplicemente
perfetta. E non c’è solo il passato nelle sue parole! Nel futuro, quando si ripristinerà l'ordine che è andato sovvertito negli ultimi dieci anni, sarà meglio per l'Italia aver realizzato effettivamente quelle riforme di cui tutti parlano, ma nessuno sa metterle seriamente in cantiere.
Veniamo alla battaglia in difesa della musica. Oggi
ritorniamo al jazz, con un brano eseguito da Eliane Elias, pianista brasiliana
di origine, ma americana di adozione, e da suo marito, Carl Johnson, bassista.
Il titolo è Swept Away.
1 Franco Debenedetti - Il peccato del professor
Monti: L'Europa, i tecnici e le identità politiche degli Italiani - Marsilio
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