Due giorni fa è stato pubblicato il Rapporto Global Trends 2014 dell’Alto
Commissariato dell’ONU per i Rifugiati, in cui vengono presentati
i dati relativi al fenomeno della migrazione. Io non ho ancora visto la
documentazione, ma, per avere un’idea delle dimensioni del problema, è
sufficiente la nota introduttiva in italiano che trovate qui: https://www.unhcr.it/news/rapporto-global-trends-2014-dellunhcr-quasi-60-milioni-le-persone-costrette-a-fuggire-dalle-loro-case-in-tutto-il-mondo.
Che cosa si può dire di fronte alle dimensioni dei flussi migratori e al numero
delle nazioni da cui si originano? Per come vanno le
cose, riesco a dire soltanto questo: il fenomeno è senz’altro troppo
grande per le capacità intellettive dei politici europei, sia considerati
collettivamente sia, a maggior ragione, considerati individualmente. In
particolare quelli che s’illudono di poter “chiudere fuori dalla porta” il
problema.
Riprendo due considerazioni particolarmente significative di
António Guterres, Alto Commissario dell’ONU. Prima frase: "È terrificante che da un lato coloro che fanno scoppiare i
conflitti risultano sempre più impuniti, e dall’altro sembra esserci
apparentemente una totale incapacità da parte della comunità internazionale a lavorare
insieme per fermare le guerre e costruire e mantenere la pace."
Chissà cosa ne pensa Bernard-Henry Lévy, illustre filosofo
francese (in realtà, francese lo è senz’altro, illustre e filosofo non so) che
tanto si è speso per favorire il disfacimento di alcuni dei Paesi da cui
fuggono milioni di persone?
Seconda osservazione di Guterres: "In un'era di esodi forzati di massa senza precedenti, abbiamo
bisogno di una risposta umanitaria senza precedenti e di un rinnovato impegno
globale in favore della tolleranza e della protezione delle persone in fuga da
conflitti e persecuzioni".
Per chiudere sul tema, vi suggerisco la lettura di un
articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore il 18 scorso e scritto da Vittorio Emanuele
Parsi: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-18/l-unica-via-e-realizzare-subito-campi-accoglienza-082859.shtml?uuid=AC7HCiC.
Buona stampa. Non c’è dubbio che l’Italia debba affrontare
la questione in maniera più organizzata. Non può bastare l’indiscutibile e
straordinaria generosità con cui ci siamo prodigati, soprattutto al Sud, per accogliere
le migliaia di persone che le nostre navi, non solo militari, hanno salvato.
Cambiando argomento, vi segnalo il collegamento al
sito del Vaticano dove è possibile scaricare l’enciclica Laudato si di Papa Francesco: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html.
Si tratta di un testo corposo (85 pagine), alla
cui lettura mi dedicherò con la necessaria calma. Anticipo, tuttavia, il commento del New York Times di
qualche giorno fa, positivo come gran parte di quelli che ho letto: http://www.nytimes.com/2015/06/19/world/europe/pope-francis-in-sweeping-encyclical-calls-for-swift-action-on-climate-change.html?emc=edit_na_20150618&nlid=5489090&ref=cta&_r=0.
Buona stampa.
A proposito di Papa Francesco, immagino che voi tre abbiate
avuto modo di sapere che Salvini, il mitico Felpo, ha pensato bene di
contestarlo con asprezza in materia di accoglienza dei migranti. Non mi sono
stupito: il Felpo si esprime con parole generalmente non collegate logicamente tra
loro e prevalentemente offensive, mai intese a prospettare realistiche
soluzioni di problemi. Lo ammetto: lui era senz'altro uno dei politici europei che mi ha
ispirato le considerazioni fatte prima.
Della polemica di Salvini con il Papa si è occupata, sempre
giovedì su Il Sole 24 Ore, Lina Palmerini, che ha scelto un punto di vista che
mi sembra importante. Ecco il suo articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-18/il-salvini-anti-papa-aiuto-renzi-e-resa-prematura-forza-italia-083109.shtml?uuid=AC2zSiC&fromSearch.
Buona stampa. Alla quale non intendo certo aggiungere nulla.
Nella guerra in difesa della musica oggi torniamo alla
classica e, in particolare, a un grande del Settecento italiano, Pergolesi, cui
la morte in giovane età ha probabilmente impedito di esprimere compiutamente le
doti di compositore (http://www.treccani.it/enciclopedia/giovan-battista-pergolesi/).
Ascoltiamo il Concerto per violino, archi e basso continuo in Si bemolle maggiore.
Nessun commento:
Posta un commento