Partiamo dall’Italia, in particolare dalla Campania, dove il
nuovo Presidente, De Luca, sembrerebbe aver deciso di pagare il conto a una
parte dei suoi elettori. Ve lo faccio raccontare da Massimo Gramellini nel
Buongiorno di oggi: http://www.lastampa.it/2015/06/09/cultura/opinioni/buongiorno/il-madelucato-W9lBB0dosTN21zrPglf7mN/pagina.html.
Buona stampa. Meglio non aggiungere nulla.
Buona stampa. Anche Molinari, come altri analisti,
sottolinea i rischi di instabilità derivanti dall’esito elettorale, tanto maggiori
quanto più Erdogan vorrà ignorare il significato profondo del voto, che è il
rifiuto dell’integralismo e dell’autoritarismo che hanno caratterizzato gli
anni recenti del suo potere.
Per capire da dove sia nata la sconfitta di Erdogan, vi
suggerisco di leggere quest’articolo da The Guardian: http://www.theguardian.com/world/2015/jun/08/election-new-turkey-erdogan-gezi-park.
Buona stampa. Nel pezzo mi sembra prevalere l’ottimismo.
Spero sia fondato. Come ho detto ieri, a mio avviso è importante che Erdogan
sappia perdere. E questo, almeno per adesso, non mi pare si possa dare per
scontato.
Sempre sulle elezioni turche, ma da un altro punto di vista,
mi piace il fondo di Adriana Cerretelli dal 24 Ore di oggi: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-09/se-ankara-avvicina-l-intesa-atene-071710.shtml?uuid=ABVGZ4uD.
Buona stampa. E’ probabile che, sul piano strategico, i
rischi d’instabilità in Turchia spingano verso la soluzione positiva della
questione greca, così da ridurre la debolezza sul fianco sudorientale dell’Europa.
In generale, tuttavia, mi sembra che non sia mai una buona politica risolvere un problema
per ragioni estranee al problema stesso. Soprattutto se si trova una soluzione
purchessia e non si estirpa la radice della malerba. Vedremo.
A riguardo, oggi il Corriere della Sera ospita una lunga
intervista a Tsipras: http://www.corriere.it/esteri/15_giugno_09/tsipras-grecia-condizioni-accordo-possibile-ma-no-tagli-pensioni-sussidi-a616092e-0e2b-11e5-9908-1dd6c96f23f8.shtml.
Non ho ancora avuto modo di leggerla, quindi non la
commento. Semmai ci torneremo in seguito.
Sul fronte della battaglia per la cultura e per la musica,
scelgo un brano di Joni Mitchell, per ricordare che è ancora in ospedale. Purtroppo da
qualche tempo non leggo aggiornamenti sulle sue condizioni sul suo sito
ufficiale (http://jonimitchell.com/), che è l'unico che mi sembra corretto consultare. Il
pezzo che ho scelto è una canzone d’amore: Answer
me, my Love, dall’album Both Sides
Now.
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