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martedì 29 marzo 2016

Arrendevoli e ondivaghi

Domenica a Lahore un attentatore suicida ha provocato una strage di cristiani, molti dei quali bambini. La posizione, le dimensioni, il possesso di armi atomiche e altro ancora rendono il Pakistan un paese cruciale. 

martedì 4 dicembre 2012

Chi viola i diritti di chi?


Una notizia “collaterale”. Un po’ come gli effetti dei bombardamenti o, meglio e più in generale, delle guerre. Potrebbe sembrare un piccolo dettaglio nel quadro attuale del nostro paese, ma, secondo me, non è così (per quel niente che conta la mia opinione).
Cronaca, certo, quindi niente voto, ma bene, benissimo che ci sia chi ci racconta queste vicende.
Ora mi lascio un po’ andare… esito moltissimo a farlo, ma su vicende simili sono intransigente e penso sia lecito superare anche certi limiti.
Quel che penso lo scrivo: vorrei ritrovare l’abusivo al posto del padre. Possibile che il contrappasso debba restare un ricordo dantesco? No. Non deve essere così. Da qualche parte, credo, c’è la vecchia signora Giustizia. Visto che quella umana, purtroppo, da queste parti latita, anche nel senso di Polizia Municipale, allora che ci pensi quella divina a dare un contrassegno di portatore di handicap all’abusivo dell’articolo. Più precisamente: che gli dia un handicap e che poi lui debba procurarsi il contrassegno. E, possibilmente, a fatica, con tanti sgradevoli e umilianti intoppi burocratici.
Chiuderei con un po’ di musica, giusto perché non esiste altro conforto alla stupidità dei nostri simili e di coloro le cui leggi producono effetti così assurdi. Prima, però, cerchiamo di capirci: il padre è stato multato perché ha impedito all’abusivo di andarsene. L’abusivo, invece, non impediva nulla al padre e alla sua bambina? Chi ha limitato per primo la libertà dell’altro?
Musica sia. Straordinaria fonte di sollievo.
Ragas and Sagas è uno splendido album realizzato dal sassofonista norvegese Jan Garbarek e da alcuni eccellenti musicisti pakistani e di altra nazionalità, tra il quali Ustad Fateh Ali Khan, padre di Nusrat Fateh Ali Khan, del quale vi ho fatto ascoltare un pezzo tempo fa.
Il brano s'intitola Saga. Bellissimo è dir poco.


domenica 15 luglio 2012

Per una domenica di luglio

Il Fatto Quotidiano ha un inserto umoristico, il Misfatto, che può evocare, per chi ha l'età (nel senso che ne ha una non giovane), il Male. E, infatti, nella redazione c'è qualche reduce di quella indimenticabile esperienza.
Oggi, ovviamente, l'argomento principale è il ritorno in campo di Berlusconi, che, dalle parti de Il Fatto Quotidiano, non è considerato un evento da festeggiare. In realtà, io penso che, sotto sotto, si stiano fregando le mani, però...
Ad ogni modo, siccome non l'ho trovata on line, ho fotografato una vignetta di Stefano Disegni che mi sembra adatta a una calda domenica estiva, nella quale possiamo anche concederci una licenza rispetto allo stile abituale del blog.


Ce n'è un'altra, per certi aspetti anche più gustosa, ma non è ancora disponibile sul sito del Fatto e non si presta ad essere importata con lo scanner o fotografata. Ve la segnalerò nei prossimi giorni.
Per chiudere questo post, deliberatamente leggero e vacanziero, un brano musicale particolare, ma che trovo estremamente affascinante: Tery Bina (Nothing without you) di Nusrat Fateh Ali Khan.


Vi indico anche il link del testo in inglese (http://www.lyricsvip.com/Nusrat-Fateh-Ali-Khan/Nothing-Without-You-%28Tery-Bina%29-Lyrics.html). A me pare che vi sia un apparente contrasto tra il tema malinconico della separazione e il ritmo e il canto. Questo, ciò che pare a me intendo, ovviamente conta poco: quel che conta è che vi piaccia la musica. Nusrat Fateh Ali Khan è stato probabilmente il cantante pakistano più popolare fuori dal suo paese. E ci ha lasciato troppo presto. Vi rimando a Wikipedia per una rapida biografia che spiega bene quanto sia stato importante questo meraviglioso musicista (http://it.wikipedia.org/wiki/Nusrat_Fateh_Ali_Khan).