sabato 4 giugno 2016

La pillola dei martiri

Il sito in lingua inglese del quotidiano greco Ekathimerini ha pubblicato ieri una breve notizia: http://www.ekathimerini.com/209293/article/ekathimerini/news/millions-of-opioid-painkillers-destined-for-isis-intercepted-at-piraeus-port.
Cronaca. Isis ha una certa dimestichezza con gli stupefacenti. Li vende per procurarsi flussi di denaro con cui finanziarsi e li fornisce ai suoi combattenti, i quali, evidentemente, non sono poi tanto felici di battersi per il sedicente califfo e devono ricorrere a sostanze che li aiutino a trovare la voglia o, meglio, a rassegnarsi a diventare un martire.
Per capire come le droghe rivestano un ruolo centrale nella guerra in corso in Siria, vi suggerisco la lettura di un articolo pubblicato qualche mese fa da The Washington Post: https://www.washingtonpost.com/news/worldviews/wp/2015/11/19/the-tiny-pill-fueling-syrias-war-and-turning-fighters-into-super-human-soldiers/.
Buona stampa. Come si vede, l’uso della fenetillina e di altre sostanze non è circoscritto alle sole forze dell’Isis.
Fin dai tempi più remoti si è affermata l’abitudine di fornire ai combattenti sostanze capaci di accrescerne la combattività o di attenuarne la riluttanza a combattere. Mentre rileggevo l’articolo di The Washington Post, come sarà accaduto anche a voi tre, ho ricordato i passi in cui Emilio Lussu descriveva la distribuzione della grappa ai nostri soldati prima degli assalti durante la Grande Guerra. Un anno sull’altipiano costituisce una pietra miliare nella descrizione della follia della guerra e del militarismo, non diversamente, per citare solo un altro grande libro sul tema, da Niente di nuovo sul fronte occidentale di Remarque. O, passando al mondo del cinema, oltre a Uomini Contro, la bella trasposizione del romanzo di Lussu compiuta da Francesco Rosi, bisogna ricordare una delle prime opere di Kubrick, Orizzonti di gloria (tratto da un romanzo di Humphrey Cobb), film che, a mio parere, risulta anche più incisivo di quello di Rosi nel mettere in scena l’assurdità della guerra e del comportamento dei vertici militari. Ricordo, inoltre, l’eccellente interpretazione di Kirk Douglas. Ve ne propongo una scena, quella maggiormente impressa nella mia mente, con la memorabile citazione delle parole di Samuel Johnson (https://it.wikipedia.org/wiki/Samuel_Johnson).


Per una carrellata sulla storia recente del rapporto tra guerra e droghe, ecco un articolo di Lettera 43: http://www.lettera43.it/stili-vita/soldati-e-droga-la-guerra-con-le-sostanze-proibite_43675120113.htm.
Buona stampa. Risulta evidente che i capi dell’Isis non hanno inventato un bel nulla neppure in materia. E, come documenta un ottimo articolo apparso nel 2002 sul quotidiano americano The Christian Science Monitor, nelle forze armate americane da tempo si favorisce il consumo di determinate droghe. Ecco il collegamento: http://www.csmonitor.com/2002/0809/p01s04-usmi.html.
Buona stampa. Anche se datato, questo pezzo spiega con chiarezza quanti “progressi” si siano compiuti per rendere ancora più efficaci le già terribili macchine di morte che abbiamo saputo inventare. E per farlo, si cerca di trasformare in macchine gli uomini. O di renderli superflui.
Le scelte musicali di oggi, a ben vedere, le dedico non solo ai nemici della cultura e della musica, ma anche a quelli che, tutt'oggi, la pensano come il generale di Orizzonti di gloria.
Andiamo in ordine cronologico. Il Concerto per Violoncello di Edward Elgar viene considerato l’opera attraverso la quale il compositore britannico, nel 1919, esprimeva i propri sentimenti riguardo alla guerra appena conclusa. Ne ascoltiamo il 1° Movimento nell’esecuzione della Chicago Symphony Orchestra, diretta da Daniel Barenboim, e di Yo-Yo Ma al violoncello.


Come secondo ascolto ho scelto una delle più famose canzoni di Bob Dylan, Blowin’ In The Wind, sulla quale non serve che vi dica nulla.


P.S. Nella prima versione avevo scritto, erroneamente, che The Christian Science Monitor era una rivista. Si tratta, in realtà, di un quotidiano. Mi scuso dell'errore e ringrazio l'amico Roberto Plaja per avermelo segnalato.

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