venerdì 17 gennaio 2014

E noi paghiamo...


Sul sito LaVoce.info procede lo studio di Roberto Perotti sui costi della nostra Pubblica Amministrazione e i numeri che vengono fuori sono di quelli che fanno rabbrividire, soprattutto in confronto a quello che accade in altri paesi. La puntata odierna dell’indagine è firmata anche da un giovane ricercatore, Filippo Teoldi. Ecco il link: http://www.lavoce.info/stipendi-pubblici-costi-politica/.
Buona stampa.
Che non produrrà alcun risultato, ovviamente, visto che, a cominciare dal Presidente della Repubblica, in chi è alla guida (si fa per dire) dell’Italia non c’è neppure la capacità di valutare quanto sia vergognoso il sistema retributivo dei dipendenti pubblici e quanto sia sproporzionato il loro numero. E non parliamo di efficienza…
Il signor Presidente del Consiglio, il capo del Governo del “fare casino”, il comunicatore del nulla Enrico Letta quando mai metterà mano a una vera riforma della Pubblica Amministrazione? Non ci pensa neppure, su questo metto la mano sul fuoco. E se anche ci pensasse (ma ripeto: non si fa sfiorare neanche di striscio dal proposito di mettere un po’ di ordine nella burocrazia italiana), avrebbe il peggior nemico nell’ufficio accanto, ossia quello occupato dal superburocrate con vista sul Colosseo Patroni Griffi, il quale ha già dato ampia prova di quanto sia ansioso di lasciare in pace i suoi colleghi.
Letta può scrivere quello che vuole su Twitter, ma resta che il suo governo è persino peggiore di quelli che l’hanno preceduto, non ha prodotto nessun provvedimento all’altezza delle nostre pressanti necessità ed è paralizzato dalle solite beghe politiche da strapazzo che caratterizzano questo nostro povero Paese. E mentre Letta, Renzi, lo psiconano+barba-Mediaset, il tizio decrepito e compagnia cantante procedono nella loro ignobile commedia, i burocrati che impestano il governo si guardano bene dal mettere mano anche alla più timida riforma, anzi, approfittano della situazione per produrre ulteriori deliri legislativi che rendono sempre più difficile la vita di noi poveri cittadini.
E mentre in Italia si suona sempre questo vecchio spartito, Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna stanno lentamente, ma sicuramente, emergendo dalla crisi. Tra poco rimarremo gli unici a poterci onorare di far parte del club dei PIGS, non proprio prestigioso per la verità, del quale erano membri anche i quattro paesi sopra citati.
Buona notte e buona fortuna.

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