lunedì 7 novembre 2016

Le sentenze del mercato

Su Internazionale potete leggere un’interessante ricostruzione delle vicende di Elizabeth Holmes, una giovane donna americana che, per qualche anno, è riuscita a conquistarsi, con discreta disinvoltura, celebrità e ricchezza, peraltro, in dissolvimento.
Buona stampa. Delle recenti vicissitudini della società fondata da Holmes, Theranos, avevo letto su alcuni giornali americani, ma in maniera frettolosa e superficiale. Dopo la lettura dell’articolo di Internazionale, ho fatto un po’ di ricerche e ho trovato altri pezzi che mi sembra opportuno segnalarvi.
I primi, e più vecchi, sono tratti da The Wall Street Journal, il quotidiano che, con un’inchiesta di John Carreyrou, ha contribuito a far emergere i lati oscuri di una storia in cui s’intrecciano finanza, salute pubblica e altro: http://www.wsj.com/articles/theranos-voids-two-years-of-edison-blood-test-results-1463616976 e http://www.wsj.com/articles/under-fire-theranos-ceo-stifled-bad-news-1468195377.
Buona stampa. Difficile trovare articoli del genere sulla stampa italiana. Sembra essersi dissolta la voglia di scavare in una storia per farla conoscere in profondità ai lettori. Tutti aspirano a commentare e a diffondere le proprie opinioni (o, più spesso, quelle del proprio sponsor politico, persona o partito che sia).
Non che altrove sia tutto perfetto, sia chiaro. Anche negli Stati Uniti si scrivono articoli discutibili, che suscitano dubbi sulle vere motivazioni che l’ispirano. Un esempio è questo pezzo, sempre relativo alla vicenda di Theranos, pubblicato su Forbes: http://www.forbes.com/sites/timworstall/2016/09/11/the-theranos-debacle-is-why-we-should-have-less-regulation-of-everything-not-more/#2fd53eb8f5af.
Stampa così e così. Tim Worstall offre qualche spunto di riflessione interessante quando parla del ruolo della tecnologia nelle attività dei nostri tempi, ma poi si scosta da un tracciato interessante e condivisibile per approdare a una difesa senza riserve del libero mercato, dopo essersi preoccupato di sottolineare come Forbes, superato l’iniziale entusiasmo, abbia provveduto a declassare Elizabeth Holmes, escludendola dalla classifica delle donne più ricche e influenti dell’imprenditoria americana. 
L’argomento forte per dire che non sono necessari maggiori controlli è l’affermazione che è stato il mercato stesso a fare giustizia delle mancate promesse di Theranos e della giovane fondatrice. Un’affermazione che, personalmente, mi lascia abbastanza dubbioso. Primo punto: il tempo; il mercato ha impiegato tredici anni per rendersi conto della distanza tra obiettivi e risultati e lo ha fatto solo in seguito all’azione della stampa. Secondo punto: in questi tredici anni Theranos ha drenato centinaia di milioni di dollari che, apparentemente, hanno prodotto risultati assai modesti. Certo, chi ha fornito quel denaro a Theranos, dando fiducia a Elizabeth Holmes, paga il prezzo dei propri errori, ma Worstall sembra dimenticare che il mercato, perché si possa considerarlo efficace, non dovrebbe soltanto eliminare (tempestivamente) gli operatori inefficienti (e magari non proprio corretti), ma anche allocare nel modo migliore le risorse. Cosa che non si può dire sia accaduta nel caso in questione. E’ legittimo domandarsi se controlli più severi avrebbero permesso di scoprire prima le magagne di Theranos e, quindi, evitare che ricevesse finanziamenti forse più utili altrove.
Questa vicenda, diversamente da quanto accaduto a Worstall, in me suscita dubbi, non certezze. E alimenta il sospetto che, purtroppo, un po’ ovunque si stia abbassando la guardia nei confronti di chi, alla guida di imprese anche molto grandi, decide di abbandonare i principi della gestione corretta e prudente, imboccando percorsi oscuri e tortuosi, spesso oltre il limite della legalità. 
In Italia non abbiamo proprio nulla da imparare dagli altri. Ho parlato fino alla noia di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Mi limiterò a ribadire che, se le autorità di vigilanza italiane si fossero mosse per tempo, i due casi non si sarebbero trasformati in dissesti il cui risanamento appare tutt’altro che agevole.
E, per venire all’attualità, è di queste settimane l’apertura di un’inchiesta della magistratura milanese sulla gestione de Il Sole 24 Ore, per il quale si ipotizza la comunicazione di dati artefatti sulle vendite e il falso in bilancio. La vicenda non è ancora definita in maniera chiara, però sembra preoccupante, come spiega questo pezzo dell’ANSA ripreso da ilpost.it: http://www.ilpost.it/2016/10/26/crisi-sole-24-ore-2/.
Buona stampa. Vedremo come si concluderanno le indagini, certo che anche questa storia lascia parecchio amaro in bocca: non si tratta di un piccolo quotidiano di provincia, ma del principale quotidiano economico del paese, di proprietà della maggiore associazione imprenditoriale, la Confindustria.
Buona stampa. Che ci informa dell’ennesima presa di posizione di una nazione europea sulla questione dei migranti. Destinata come le altre a restare lettera morta? Sono propenso a dare una risposta affermativa alla domanda. Del problema delle migliaia di persone che cercano di raggiungere le coste europee si parla troppo, mentre di decisioni efficaci non si vede traccia. Sull’argomento, a mio modesto avviso, la capacità di vaniloquio dei politici di tutti i paesi membri dell’Unione Europea si è manifestata ai massimi livelli. Sarei davvero curioso di vedere se, alla prova dei fatti, i nostri amici tedeschi sarebbero disposti a mandare navi con le quali effettuare i respingimenti in mare che suggerisce il loro Ministero dell’Interno.

1 commento:

  1. Ma come hanno fatto a valutare così la company?
    Cito l'Internazionale:
    Nessuna delle scoperte innovative di cui parla Elizabeth Holmes è pubblicata su riviste scientifiche e sottoposta al dibattito accademico.
    Guardo il sito dei brevetti, a nome theranos oltre 600 domande di brevetto: esagerati? non dedico il tempo, sarebbero ore, a vedere quanti sono concessi e in quali paesi, ma prima di mettere una lira andrei a guardare uno per uno i brevetti.
    Insomma: vedere cammello e poi dare moneta

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