La vicenda della Regione Lazio, dalla quale il sistema dei
partiti ha drenato (e sperperato) somme in misura proporzionalmente persino superiore a
quella, certo non modesta, che drena dai due rami del Parlamento nazionale,
dimostra una volta di più quanto sia diffuso e profondo il malcostume
(eufemismo) politico nel nostro Paese. E pone in evidenza, ancor più
drammaticamente, la necessità di un vero ricambio della classe dirigente.
Vediamo qualche articolo di cronaca, giusto per mettere a
fuoco una storia che, se non rivelasse un ulteriore caso d'inammissibile
dilapidazione di denaro pubblico, potrebbe anche far sorridere vista la qualità di
alcuni dei personaggi che ha portato alla ribalta.
Cominciamo da Fabrizio Roncone, sul Corriere della Sera di oggi, che
non rinuncia alla consueta ironia nel disegnare i ritratti di alcuni dei
personaggi coinvolti, in particolare Fiorito: http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/12_settembre_17/er-batman-fiorito-pdl-lazio-2111847594778.shtml.
Buona stampa.
E continuiamo, giusto per dare spazio anche ad altre
testate, con Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/Italia/1077987/Polverini-pronta-a-dimettersi---Tutti-gli-sprechi-della-Regione.html)
e con L’Espresso http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lazio-non-mangiava-solo-il-pdl/2191185.
Buona stampa. Anche se si tratta di cronaca, ma è quel tipo
di cronaca di cui abbiamo bisogno, perché di queste cose si deve parlare il più
possibile. La stampa, per quanto modesta possa essere quella italiana (e io
penso che sia piuttosto modesta), è la sola vera difesa di uno stato democratico
dall’invasione del malaffare e dalle distorsioni della democrazia che ne
derivano, ivi compresa l’ondata dell’antipolitica, che certo non aiuta a selezionare
una migliore classe dirigente.
Per terminare la segnalazione di contributi
giornalistici degni di attenzione, ecco il video de Il Punto di Stefano Folli
per il Sole 24 Ore on line, equilibrato e razionale come al solito: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-17/caso-fiorito-polverini-minaccia-155726.shtml?video&uuid=Ab5dqAfG&mccorr=AbF9MBfG.
Buona stampa. Che, intendiamoci, difficilmente riuscirà a
far cambiare le cose.
Giusto per capirci. Ieri abbiamo parlato della “resurrezione”
politica di Berlusconi, il quale ha cantato la solita vecchia canzone. Sempre
ieri, a Firenze, nel corso di un dibattito tra Veltroni e Renzi, il primo ha
continuato a rifarsi ai presunti valori del passato del Pd (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/politica/2012/17-settembre-2012/veltroni-renzi-confronto-primarie-io-non-mi-schiero-2111849009223.shtml),
il che, a mio parere, non sembra gran cosa. E che Renzi possa prendere il
posto di Monti… beh, non scherziamo, per favore.
Quello che mi preoccupa maggiormente, alla luce di questi
comportamenti, è, naturalmente, il futuro. Se la classe dirigente sarà ancora
formata da personaggi come Berlusconi e Veltroni, Di Pietro e Cicchitto, Vendola
e, perché no?, Grillo, francamente, la vedo particolarmente brutta.
Sempre per evitare equivoci: alcune domande. Vogliamo
davvero rimettere il Paese in mano a quelli che hanno scelto o contribuito a
scegliere i Lusi, i Belsito, i Fiorito, i Penati e tutti gli altri pessimi
figuri di cui dobbiamo leggere le gesta sui giornali? Vogliamo credere alla
Signora Polverini, che adesso si straccia le vesti e chiede fermezza, ma fino
all’altro giorno non mi pare che strillasse contro lo stuolo di avidi faccendieri
che la circondavano? Quei medesimi faccendieri che, presumibilmente, erano
stati inseriti nelle liste elettorali dagli stessi personaggi ai quali,
difficile che tocchi ad altri, sarà demandato il compito di scegliere i
candidati alle prossime elezioni.
Vogliamo forse credere che le direzioni nazionali non
sapessero che genere di persone candidavano? Forse che Verdini ignorava le
qualità di Fiorito? E Bossi, vogliamo berci la storia che non conoscesse le mediocri
doti di Belsito? E il mitico Rutelli, vogliamo dimenticarci di lui? No, di
Rutelli proprio non voglio dimenticarmi, soprattutto perché, dopo il naufragio
del cosiddetto Terzo Polo, è preoccupato, molto preoccupato: rischia di perdere
la poltrona, così si sta dando da fare per ottenere il perdono del Pd, da cui
era uscito per fondare Api.
Anticipo io l’obiezione e ammetto che Il Fatto Quotidiano
non brilla per equilibrio, ma mi ritrovo abbastanza nel tono di questo
articolo: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/15/resti-del-partito-di-rutelli-chiedono-asilo-per-restare-in-parlamento/353501/.
Buona notte e buona fortuna.
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