Con l’avvicinarsi del primo anniversario dei sorrisini tra
Angela Merkel e Sarkozy (nel corso di un’ormai leggendaria conferenza stampa
svoltasi a Bruxelles al termine di una riunione Ue), Silvio Berlusconi ha
pensato bene di rilanciare la sua immagine europea con una battuta della stessa
qualità di quella sulle attrattive erotiche della Merkel stessa. Anzi, per
certi aspetti persino più infelice.
Per chi avesse dimenticato, facciamo un rapido tuffo nel
passato recente. 23 Ottobre 2011: uno dei momenti meno gloriosi della nostra
storia (eufemismo).
Evidentemente Berlusconi pensava che noi, ma soprattutto
i tedeschi, ci fossimo dimenticati la figuraccia di allora e così
ha pensato bene, durante la presentazione di un libro di Renato Brunetta
(quello che sostiene di non aver conseguito il Nobel per l’economia perché si è
dedicato alla politica (sic)), di lasciarsi andare a considerazioni non proprio equilibrate in materia di economia e di moneta unica.
Il resoconto di questa ennesima intemperanza (sempre un eufemismo), lo potete trovare anche in un quotidiano che non
è il Fatto, notoriamente piuttosto antiberlusconiano, ma Libero, che antiberlusconiano non è. Il primo articolo è quello relativo alle parole
(molto in libertà e anche poco precise, come la percentuale di
crescita del debito pubblico durante il Governo Monti, indicata nel 123%): http://www.liberoquotidiano.it/news/1086381/Berlusconi_show_L_euro_e_la_Merkel_ci_hanno_lasciati_in_mutande.html.
Il secondo, di oggi, riferisce la reazione di Berlino: http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/1086768/Merkel-di-nuovo-furiosa-col-Cav---Berlino-fuori-dall-euro-non-e-un-dramma--Assurdo-.html.
Buona stampa. Si capisce che anche Belpietro & Co. faticano, per così dire, ad apprezzare certe sparate.
Ritorniamo per un attimo agli articoli che avrei voluto farvi leggere nei giorni scorsi, giusto il tempo di informarvi che, ancora oggi, né
l’intervista di Roncone né l’articolo di Verderami sono disponibili
nell’edizione on line del Corriere della Sera. E questo, ne converrete, se non
conferma i sospetti di cui vi ho parlato, non contribuisce neppure a farli
svanire.
E veniamo al titolo di questo post. Si spiega molto
semplicemente: anche James Bond, se fosse nato in Italia, avrebbe avuto seri
problemi a diventare l’agente segreto più famoso del mondo. E come avrebbe
potuto? Si sarebbe trovato la strada sbarrata da niente meno che l’agente
Betulla, il voluminoso Renato Farina, uomo di cui ogni italiano dovrebbe essere
orgoglioso per le doti morali eccelse dimostrate in varie occasioni, non ultima
quella relativa alla condanna di Sallusti per il famoso pezzo firmato Dreyfus.
La storia di questa vicenda la potete leggere qui: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-27/caso-sallusti-farina-confessa-131405.shtml?uuid=AbS3fVkG&fromSearch.
Da questo articolo potete proseguire per avere dettagli sull’intera questione.
Buona stampa.
Personalmente condivido l’opinione espressa da Enrico
Mentana su Farina. Aggiungerei, però, alcune considerazioni. Non possiamo,
infatti, dimenticare che Farina è oggi un deputato del Parlamento italiano.
Eletto nelle file del Pdl quando già erano note diverse cose che, per chi
comprende la nostra lingua, avrebbero dovuto far scartare la candidatura. Che
Farina potesse rispettare il dettato dell’articolo 54 della Costituzione non
verrebbe in mente a nessuno che, oltre a comprendere la lingua italiana, abbia a
cuore le istituzioni democratiche.
La biografia di Farina la trovate su Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Farina.
Niente male, vero? Questo squallido individuo è stato
portato in Parlamento dal Pdl quando tutto ciò era già in gran parte noto. Non mi pare una colpa da poco. Oddio, non è che
gli altri partiti sappiano scegliere tanto meglio, tuttavia direi che nessuno
raggiunge i livelli del partito di Berlusconi nell’individuare gente che
proprio non ha nulla a che fare con l’articolo 54 della Costituzione.
Basta. Abbiamo
cominciato con i sorrisi di Merkel e Sarkozy, chiudiamo con l’allegria di un
disco speciale. Un grande gruppo irlandese, The
Chieftains, che interpreta, insieme a tanti musicisti di straordinario
talento, alcuni pezzi pieni di ritmo e di vitalità, un incontro tra la tradizione irlandese e quella messicana celebrato da un geniale artefice di questo genere di riuscite alchimie: Ry Cooder, di cui torneremo a parlare senz'altro. Un CD davvero fuori dal comune, divertente e vario,
dedicato al patrono di Irlanda, ma in versione spagnola: San Patricio. Da cui ho scelto La
Iguana.
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