Sono rimasto, metaforicamente, lontano dall’Italia per
qualche giorno. L’argomento principale, da tempo, sono le intercettazioni
telefoniche del Presidente della Repubblica: una vicenda dai contorni poco
chiari, ma dall’odore indiscutibilmente nauseabondo, come le peggiori vicende
della storia politica italiana.
Me ne sono tenuto lontano proprio per ragioni igieniche, non
volevo sporcare la tastiera del Mac occupandomene. E sarei ancora propenso a
non occuparmene, ma, sia pure a malincuore, mi tocca, se non altro perché il
Corriere ha ospitato, tra ieri e oggi, due articoli che mi sembrano aiutare a
capire dove realmente sta il problema. Il primo articolo, a firma di Antonio
Polito e pubblicato ieri, è disponibile on line (http://www.corriere.it/editoriali/12_agosto_31/illazioni-e-allusioni-antonio-polito_5f33caf8-f32d-11e1-a75f-a4fc24328613.shtml),
mentre il secondo, scritto da Michele Ainis, è disponibile soltanto su carta,
almeno per ora.
Buona stampa. E politica che, per l’ennesima volta, si
adopera per dare ragioni ai sostenitori dell’antipolitica. Mi fermo qui,
inutile aggiungere altro.
Preferisco dedicare un po’ di spazio alla scomparsa del
Cardinale Martini, una figura di religioso che, come testimoniano i tanti
commenti sui quotidiani di oggi, ha saputo conquistare la mente e il cuore
anche di molti che non hanno la fede o che non si riconoscono nella fede cattolica.
Tra tanti articoli, scelgo quello di Enzo Bianchi su La Stampa: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10480.
Buona stampa.
E più ancora mi sembra giusto dare spazio alle parole del
Cardinale Martini, approfittando della scelta del 24 Ore di riproporre gli
scritti dell’Arcivescovo di Milano. Questo è il collegamento alla pagina che li
raccoglie tutti: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-01/scritti-cardinal-martini-sole-125005.shtml.
E vi segnalo quello che accoglie le riflessioni provocate
dal caso di Piergiorgio Welby: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-31/welby-morte-114921.shtml.
Non è buona stampa, ma molto, molto di più.
Se posso dire la mia, anche se è molto superbo da parte mia
farlo, dirò che il Cardinale Martini, come Enzo Bianchi, è stato uno di quegli
uomini di Chiesa, purtroppo non molto numerosi, che sanno cogliere l’essenza
dell’uomo anche al di là delle proprie convinzioni e che sanno tradurre la
Parola di Dio nel linguaggio del presente. Rileggiamo le parole del Cardinale
riportate da Bianchi:
“Si muore soli!
Tuttavia, come Gesù, chi muore in Dio si sa accolto dalle braccia del Padre
che, nello Spirito, colma l’abisso della distanza e fa nascere l’eterna
comunione della vita. Nella luce della risurrezione di Gesù possiamo intuire
qualcosa di ciò che sarà la risurrezione della carne. L’anticipazione vigilante
della risurrezione finale è in ogni bellezza, in ogni letizia, in ogni
profondità della gioia che raggiunge anche il corpo e le cose”.
Beh… anche chi, come me, non crede, non può restare
indifferente. E anche chi, come me, non crede, dovrebbe serbare copia
dell’articolo dedicato alla vicenda di Welby per rileggerlo e per leggerlo a
quelli che dettero dell’assassino al padre di Eluana Englaro.
Chiudiamo con una musica, un brano scritto da Arvo Pärt,
compositore estone contemporaneo e tuttora attivo, il quale ha reinterpretato, a mio giudizio in
maniera oltremodo suggestiva, anche la musica sacra. Ecco il suo Da pacem Domine,
composto nel 2002.
Nessun commento:
Posta un commento