Oggi avevo intenzionate di tornare a parlare di finanza. Ce
ne sarebbero di motivi per farlo, primo tra tutti il rinnovamento che
interesserà i meccanismi di formazione dei tassi genericamente indicati come
Libor. Invece, e me ne scuso, non c’è niente da fare: la politica italiana
preme e pretende che vi dia conto di alcuni temi scottanti (nel senso che,
almeno a me, queste cose bruciano).
Cominciamo con una vecchia conoscenza, quel nobile esempio
d’integro giornalista che si chiama Valter “Valterino” Lavitola. In realtà,
Valterino era ben più di un semplice giornalista, era niente meno che il
direttore de “L’Avanti”, uno dei maggiori beneficiari di contributi pubblici
diretti a testate editoriali. Evidentemente, però, tenere alto il livello della
stampa italiana non gli bastava, così si dedicava a diverse attività economiche e anche ad altre, che certamente avevano effetti economici, ma non si possono
sicuramente assimilare alle attività imprenditoriali. Insomma, Valterino si può
facilmente definire faccendiere, vocabolo proprio esclusivamente della nostra
lingua perché, guarda caso, in Italia, da tempo immemorabile, esistono le
condizioni favorevoli allo sviluppo della specie.
Basta così. Inutile che parli io quando lo fanno meglio gli
altri: andate sul sito de La Stampa e divertitevi con Gramellimi (http://www.lastampa.it/2012/09/29/cultura/opinioni/buongiorno/sostiene-lavitola-vOK2bScYDEn8gn4pnj3BzM/index.html)
e poi, se volete dettagli più tecnici, approfondite con questo articolo di Guido
Ruotolo (http://www.lastampa.it/2012/09/29/italia/politica/caro-silvio-sei-in-debito-con-me-P2cphb24YQ7vAEK5vRHVrM/index.html).
Buona stampa. In particolare Gramellini che, non esagero, ha
momenti semplicemente geniali. Non che sia difficile impallinare con l’ironia
Lavitola: leggete la lettera a Berlusconi per credere, è lunga, ma dovete arrivare sino in
fondo (http://www1.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://www1.lastampa.it/_web/download/pdf/lettera-lavitola2.pdf).
Ritornando alla questione dei privilegi dei politici, oggi
sul Corriere della Sera c’è un articolo di Sergio Rizzo che descrive come
finirà la questione dei vitalizi per consiglieri e assessori della Regione
Lazio. Roba da far venire i capelli diritti. Purtroppo, o forse per fortuna,
non è ancora possibile leggerlo on line, così, se non avete comperato il
quotidiano milanese, potete evitare di rovinarvi la giornata. Io, però, vi
aggiornerò e v’indicherò l’eventuale link appena possibile…
Ripeto quanto detto l’altro giorno: dobbiamo affrontare
l’argomento dei privilegi che i politici si sono concessi con le leggi
d’iniziativa popolare e con i referendum. Loro non cambieranno mai una virgola
di disposizioni che garantiscono un futuro di benessere smisurato e del tutto
immeritato. Tra i miei tre lettori credo ci sia qualcuno che mastica un po’ di
diritto, allora forza, proviamo a metterci al lavoro. E ricordate: l’effetto
dell’azione popolare deve essere RETROATTIVO. I diritti acquisiti, che, forse
giustamente, sono stati intaccati per i comuni cittadini, DEVONO ASSOLUTAMENTE essere
intaccati anche per i trattamenti pensionistici dei politici, siano o siano
stati essi membri del Parlamento o degli organi elettivi di Enti Locali.
la sc'elta di citare gramelini per l'articollo su lavvittola è un bjoux
RispondiEliminaciao marco