Non imprevedibile: la settimana si apre con uno scossone ai
mercati, ancora pronti a sfruttare l’ampio spazio concesso alla speculazione
dall’inedia e dall’inettitudine dei governanti europei. Oltre che dalle
chiacchiere in libertà di ministri spagnoli, tedeschi, italiani e d’ogni dove.
Per quel che ci riguarda più da vicino, grazie
all’attenzione ai propri problemi e alla distrazione rispetto a quelli del
paese da parte dei politici, non siamo certamente in grado di offrire agli
operatori finanziari ragioni per investire su di noi e non contro di noi, come
continuano a fare (i dati del differenziale d’interesse sui titoli pubblici e
l’andamento della borsa la dicono lunga sulla fiducia che ci siamo guadagnati
nelle ultime settimane).
Non c’è nulla che Monti possa fare se la politica continua a
offrire una modestissima immagine e a rafforzare la convinzione che, dopo le
elezioni politiche e allontanati i cosiddetti tecnici, riprenderà l’andazzo di
sempre, quel bel modo di amministrare che è all’origine delle nostre condizioni
pessime, determinate soprattutto dalle dimensioni del debito pubblico. A tale
riguardo, vi suggerisco di leggere l’editoriale di Panebianco sul Corriere di
oggi (http://www.corriere.it/editoriali/12_luglio_23/troppi-topi-nel-formaggio-panebianco_e6b0498e-d483-11e1-9251-6da620bfc4cf.shtml).
Buona stampa.
Devo ammettere che non è facile dire se la scadente immagine
di noi che stiamo rapidamente ricostruendo è dovuta maggiormente all’azione di
questo o quel pezzo dello schieramento politico.
Appare, comunque, difficile negare che il ventilato ritorno
di Berlusconi venga giudicato molto negativamente all’estero. Dopo
l’Economist, anche il Financial Times ha deciso di occuparsi della questione (http://www.ft.com/intl/cms/s/0/664317a6-d409-11e1-942c-00144feabdc0.html#axzz21QoqldoR).
Buona stampa. Come di consueto.
Pur consapevole che finirò per irritare più di qualcuno e di
perdere un paio dei miei tre lettori, dirò che nulla sarebbe più nocivo della
candidatura di Berlusconi alla Presidenza del Consiglio. Ho già scritto che ha
avuto moltissimi anni a disposizione per effettuare il cambiamento che aveva
promesso e che non c’è nessuna ragione per accreditargli la capacità di
realizzare in futuro quello che non ha saputo realizzare nei quasi diciannove
anni in cui ha rivestito un ruolo centrale nella politica italiana, dei quali
quasi dieci in qualità di Presidente del Consiglio.
Il problema è che manca chi, nella sua parte politica, ha
abbastanza coraggio e indipendenza dal suggerirgli di dedicarsi ai nipotini.
Oltre alle parole di Martino riportate dal Financial Times (e Martino è
sicuramente uno degli uomini migliori del centro-destra), leggetevi un po’ cosa
riescono a dire Galan, la Gelmini e Rotondi in questa cronaca tratta dal
Corriere di oggi: http://www.corriere.it/politica/12_luglio_23/berlusconi-ritorno-campo-candidatura_16d09c94-d485-11e1-9251-6da620bfc4cf.shtml.
C’è poco da stare allegri, direi. E noi, purtroppo, non
possiamo prendercela con loro come fanno i tifosi del Milan con Galliani. A noi
è preclusa un’azione legale per farci rimborsare l’abbonamento. Noi corriamo il
rischio di sorbirci un’altra volta la rappresentazione offerta dalla modesta
squadra che può formare una persona che, oltre a preoccuparsi dei fatti suoi e
non dei nostri, si circonda di scimmiette che non sentono e non vedono, ma
parlano, però soltanto per dare ragione al capo.
Il bravo Galan, per chi lo avesse dimenticato, è quel tale
che, Ministro, ma non deputato, si faceva prestare la tessera dalla sua amica
Giustina Destro, deputata, per poter usufruire del barbiere di Montecitorio (Che
classe!!!), quando le tariffe erano ancora quelle scandalosamente basse parte
del “pacchetto” di benefici che i nostri parlamentari avevano pensato bene di
attribuirsi. E che, in gran parte, sono ancora lì, ovviamente appena scalfiti dalle promesse di Schifani e Fini.
Buon giorno e buona fortuna.
Nessun commento:
Posta un commento