giovedì 26 luglio 2012

Arrivano i nostri?


Questa mattina, a Londra, Mario Draghi ha parlato e questo ha impresso una svolta all’andamento del differenziale d’interesse dei titoli di stato di Spagna e Italia rispetto a quelli della Germania. E sembra anche aver messo lo sprint alle borse.
Possiamo essere felici e metterci tranquilli? Non ne sono affatto sicuro. Anche se l’impegno assunto da Mario Draghi è molto chiaro e importante, resta da vedere se ha veramente tutte le armi necessarie per salvare l’euro e se, a livello di direttivo della Bce, tutti la pensano come lui. Mi auguro, ovviamente, che questi dubbi siano immotivati e vengano presto spazzati via da fatti concreti. Le ragioni di scetticismo, tuttavia non sono poche. Una buona analisi la trovate in questo pezzo del Financial Times: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/6ce6b2c2-d713-11e1-8e7d-00144feabdc0.html#axzz21joRADv4.
Buona stampa.
Il mondo anglosassone è da sempre, come dire?, poco entusiasta dell’euro, ma il pezzo in questione è molto concreto e non mi pare viziato da pregiudizi. Non dobbiamo neppure sopravvalutare le fiammate dei mercati finanziari: non sarebbe la prima volta che gli indici s’impennano il giovedì per precipitare il venerdì.
Vero che il mondo della finanza vive anche di aspettative, di chiacchiere e di istinti, ma, appunto per questo, ciò che oggi appare spingere in una direzione domani potrebbe far invertire la rotta.
Per questo preferisco essere prudente. Ricordate Guicciardini? Meglio non dar nulla per scontato. E auguriamoci che San Mario Salvatore abbia davvero tutte le armi che servono e che anche le scorte di munizioni siano adeguate.

Nessun commento:

Posta un commento