Temo che il caldo, la tendenza a sovrapporre eventi di
natura diversa o altre ragioni abbiano indotto la stampa nazionale a presentare
in maniera piuttosto inadeguata i risultati del vertice di Bruxelles, additato
da buona parte dei quotidiani come un successo italiano e una sconfitta
tedesca, quasi fosse una reinterpretazione politica del 2-1 calcistico.
In realtà, a Bruxelles, come dimostra la vaghezza del
comunicato finale, si sono soltanto stabiliti dei punti generici, alcuni, tra
l’altro, già considerati e affermati in precedenti riunioni: vedremo come
saranno interpretati nel momento della definizione operativa.
Per non annoiarvi con le mie chiacchiere, vi segnalo soltanto
due pezzi, più che sufficienti per capire quanto sia prematuro cantare vittoria:
uno da La Stampa (http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/460713/)
e uno dal Financial Times
Buona stampa.
Un segnale importante lo daranno i mercati: non sono un
esperto, ma temo che l’euforia di venerdì difficilmente si ritroverà domani.
Sul versante politico nazionale, come al solito, si fa molto
rumore, ma il chiasso serve a nascondere l’incapacità di realizzare le riforme
necessarie al paese e il grave stato confusionale in cui versano i partiti, le
cui conseguenze, ovviamente, paghiamo noi, non certo loro.
Mi ritrovo, quindi, senz’altro nell’editoriale di oggi del
Corriere, firmato da Antonio Polito: http://www.corriere.it/editoriali/12_luglio_01/domande-scomode-investitore-antonio-polito_dc55bd56-c345-11e1-9a40-3a8342915771.shtml.
Buona stampa.
Così come mi piace segnalare (anche se non è ancora on line)
il consueto breve pezzo domenicale di Aldo Grasso, dedicato oggi a Leoluca
Orlando, il quale, mantenendo il doppio incarico di sindaco e deputato (vietato
dalla legge) sembra dimostrare quanto gli atteggiamenti più deteriori della
“casta” siano diffusi in tutti i partiti.
Buona stampa.
Mi auguro proprio che vi ricorderete di questo episodio quando,
ci potrei scommettere, Di Pietro farà campagna elettorale tentando ancora una
volta di accreditarsi come difensore della moralità. E’ esattamente come tutti
gli altri, con in più il torto di infliggere quotidiane, gravissime offese alla
grammatica, oltre che all’intelligenza degli italiani.
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