Dalla vignetta di Disegni alle considerazioni di Irene
Tinagli su La Stampa di oggi (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=10336).
Buona stampa. E sarebbe un voto più alto, se ci fosse.
Tinagli ha meno di quarant’anni e un curriculum accademico
di tutto rispetto. Le sue osservazioni, nelle quali si percepiscono tristezza e
delusione profonde, le condivido pienamente. Non rientro nella categoria, il
problema, quindi, non mi coinvolge direttamente, ma, così
com’è, l’Italia ha poco o nulla da offrire a chi abbia meno di quarant’anni.
Ribadisco, quindi, il suggerimento che ho formulato già in passato ai più
giovani: andate altrove, seguite l’esempio dell’editorialista de La Stampa.
Irene Tinagli, infatti, insegna in Spagna e ha sviluppato gran parte della sua
carriera all’estero. Aggiungo e sottolineo: saggiamente, oltre che con merito,
come potete vedere dalla sua biografia su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Irene_Tinagli).
E nessuno può accusarla di parlare di questi temi adesso.
L’ha fatto, con decisione e trasparenza, in particolare già nel 2008, quando si
dimise dal Coordinamento Nazionale del Partito Democratico. La lettera che
inviò allora a Veltroni merita di essere letta:
Volendo, tuttavia, essere ottimista, e voglio esserlo, posso soltanto augurarmi, per i più giovani, che qualcuno
tra loro sappia effettivamente accettare la sfida che Tinagli lancia in
conclusione del suo articolo. Lì fuori, ne sono certo, ci sono tanti eccellenti ragazzi e ragazze italiani, dotati delle straordinarie capacità che serviranno
per scalzare la pessima classe dirigente che hanno espresso le generazioni più
vecchie, la mia compresa, ovviamente.
Cambiando argomento, ma forse no, vi segnalo un altro articolo de La Stampa (http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/462582/), dal quale apprendiamo che Angela Merkel si è sentita in dovere di far smentire le parole
dette da Berlusconi in un’intervista a Bild.
Chissà mai perché?
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