Credo che le giacche di Mario Draghi stiano cominciando a
sfilacciarsi in più punti tante sono le mani che, da mesi, le agguantano e le
tirano al fine di indurre il Presidente della Bce ad agire (o non agire) per
far fronte alla crisi dell’euro.
Lo fanno i politici di varie nazioni (non soltanto europee)
e lo fanno giornalisti e commentatori dei principali organi di stampa (non
soltanto europei).
Ne trovate una prova sul Sole 24 Ore di oggi. Cominciamo da
un articolo del corrispondente da
Francoforte, Alessandro Merli: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-24/maggioranza-agire-220835.shtml?uuid=AbDIaPDG.
Buona stampa.
E proseguiamo con un editoriale di Adriana Cerretelli, come
sempre pungente e, perché no?, anche un po’ aspra: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-25/lultima-ridotta-francoforte-063533.shtml?uuid=Ab45LRDG.
Buona stampa.
Non sono sicuro che Draghi, quando assunse l’incarico nel
novembre dello scorso anno, prevedesse di trovarsi oggi a fronteggiare una
situazione nella quale tutti si volgono al lui (e all’istituzione da lui
guidata) sperando che sappia trovare il bandolo di una matassa che,
aggrovigliata da banche e altri investitori disposti a tutto pur di rendere più
cospicuo l’importo all’ultima riga del conto economico, i politici si sono ben guardati
dallo sbrogliare, cincischiando intorno a essa così da complicare il lavoro
della Bce.
Non sono certamente più ottimista di ieri sera, al
contrario. Mi sto soltanto adeguando nuovamente alle parole di Magris e al mio
“compito istituzionale”, mettendo un po’ da parte le mie opinioni e lasciando
parlare gli altri.
Anche dal Corriere potete trarre ottimi elementi di
riflessione sulla crisi che sta attraversando l’Europa. Ernesto Galli della
Loggia, che è uno storico, fa il suo mestiere nell’editoriale di oggi: http://www.corriere.it/editoriali/12_luglio_25/galli-della-loggia-un-antica-diversita_7d5634fe-d617-11e1-bdd2-f78a37bd7a67.shtml.
Buona stampa.
Unica annotazione critica: nel raccontare quante e quanto
antiche siano le differenze tra le nazioni europee (sia quelle della Ue, sia
quelle che non ne fanno parte), non avrei trascurato di ricordare come, negli ultimi
anni, i politici di questi paesi abbiano progressivamente rinunciato a operare
così da attenuare gli effetti di queste differenze.
Oddio, si capisce che lo sa bene (e lo ha scritto ancora
qualche mese fa), ma io penso che certi concetti vadano ripetuti. Non per chi
viene criticato (hanno tutti la pelle più spessa di quella degli squali), ma per tenere
desta la nostra attenzione e, magari, per indurre a riflettere anche qualcuno
di noi che continua a farsi affascinare dalle chiacchiere e non valuta quel che
si produce nei palazzi del potere, siano essi capolavori del Barocco romano o opera degli architetti contemporanei (sì, quelli indicati con quella parola composta orrenda che mi guarderò bene dall'impiegare).
Ritornando al discorso iniziale: ammesso e non concesso che la Bce decida di intervenire così come suggeriscono in tanti, siamo sicuri che quando verrà il dopo, non ci ritroveremo con un'eredità difficile da gestire esattamente come la situazione attuale? Negli ultimi anni le ricette si sono sprecate, ma di piatti decenti in tavola non ne sono arrivati.
Buon giorno e buona fortuna.
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