giovedì 29 marzo 2012

Lo hanno cacciato. Anzi, no

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Ho sbagliato. Il povero Emilio Fede, a quanto pare, è stato licenziato. O meglio, Mediaset ritiene di aver risolto il rapporto di lavoro con lui, ma lui nega. Potete trovare il resoconto sul Corriere (http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_28/fede-mediaset-tg_2004b05c-7909-11e1-9401-15564ff52752.shtml) e su Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/969228/Fede-Cacciato-dal-Cav-addio-a-Tg4-e-Mediaset-Lui-fa-spallucce-Che-bella-che-%C3%A8-la-primavera.html).
Buona stampa.
Devo dire che non condivido affatto l’atteggiamento comprensivo (addirittura compassionevole) di Gad Lerner. A me pare, dalle ricostruzioni, che, quantomeno, Fede abbia di gran lunga sopravvalutato il suo peso all’interno dell’azienda. Non vorrei infilarmi nel ginepraio della dietrologia e dei complotti, come invece fa il protagonista di questa storia piuttosto ambigua. Osservo, però, che Mediaset è una società quotata in Borsa, il che imporrebbe la certezza su questa vicenda. Non capisco come sia possibile che l’azienda sostenga una cosa e Fede il contrario. Inoltre, se le ricostruzioni sono corrette, appare evidente che c’è stato un uso improprio di beni aziendali in ogni caso: che a bordo ci fosse realmente Emilio Fede o un impostore, a quanto pare un’auto di proprietà di Mediaset è stata usata per recarsi a Lugano o per versare un’ingente somma di denaro contante o per realizzare un torbido intrigo.
Magari il mio naso funziona male, ma l’odore che emana da questa storia mi piace sempre meno.
E per concludere in bellezza su questo, voglio sperare che non si avveri quanto sostenuto da Fede e riportato da diversi giornali, ossia che si apriranno per lui le porte del Parlamento.
Mi pare non ci sia nessun bisogno di un deputato o di un senatore ultraottantenne del genere. Sono più che convinto che abbia già dato tutto quel che poteva dare (e anche preso tutto quello che poteva prendere). Non riesco proprio a vedere perché mai dovremmo pagare un lauto stipendio a un signore che, anche a trascurare le vicende ancora da definire sul piano processuale, non mi pare si possa considerare, come si diceva una volta, un buon esempio.
Avrà bene dei nipotini di cui occuparsi e, con la ricca pensione maturata come giornalista in RAI prima e in Mediaset poi, non credo sia necessario fargli avere anche il lauto stipendio di parlamentare.
A proposito di stipendi dei parlamentari… Vi ricordate le promesse di Schifani e Fini? Avete visto risultati concreti voi? Sono passati quasi due mesi da quando si sarebbero dovuti vedere i cambiamenti promessi da entrambi. Anche qui, l’aria è piuttosto maleodorante.
Finiamo con l’intervista di cui parlavo ieri. Ancora non è apparsa sul sito del Corriere. Se entro domenica non verrà pubblicata, la digitalizzerò con lo scanner. E’ troppo importante, perché contiene altre promesse da parte di un altro politico di primo piano e voglio proprio vedere se, quando finalmente le norme anticorruzione saranno approvate, le affermazioni di questo tale si riveleranno veritiere o meno. Io ne dubito, ma stiamo a vedere.
Mi sa che mi tocca citare ancora Edward R. Morrow: Buona notte e buona fortuna.

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