Il maneggio del denaro è materia molto delicata, soprattutto
se si tratta di contante, di molto contante. A quanto pare, anche in Svizzera
sono diventati prudenti in materia e hanno preferito rinunciare a un pur
consistente deposito da parte di Emilio Fede.
Vi do qualche link, attingendo da vari quotidiani, così che
possiate considerare diversi punti di vista. Cominciamo da La Stampa e dal
Corriere, che sono stati i primi a dare la notizia (http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/447988/
e http://www.corriere.it/economia/12_marzo_27/sarzanini-fede-svizzera_735d5576-77cc-11e1-978e-bf07217c4d25.shtml),
passiamo poi al Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-03-27/svizzera-respinge-tesoretto-emilio-083306.shtml?uuid=Ab58HiEF),
a Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/interni/emilio_fede_smentiscei_miei_soldi_svizzera_solo_complotto/svizzera-riciclaggio-soldi-banca-emilio_fede/27-03-2012/articolo-id=579759-page=0-comments=1)
e finiamo con il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/27/milioni-mezzo-nella-valigetta-banca-svizzera-respinge-soldi-emilio-fede/200357/).
Francamente mi par difficile credere che La Stampa e il
Corriere della Sera abbiano pensato di scatenare una campagna per “danneggiare”
il direttore del TG4. Intendiamoci, non è impossibile, ma non lo ritengo
affatto probabile. Mi sfugge, infatti, la ragione per cui due tra i maggiori
quotidiani italiani potrebbero aver deciso di pubblicare contemporaneamente la
notizia (a dire di Fede falsa). Forse che De Bortoli e Calabresi temono di
perdere lettori a favore del TG4?
Non credo. Forse che De Bortoli e Calabresi aspirano a prendere, insieme, il
posto di Fede? Anche questo non lo credo. Forse che De Bortoli e Calabresi
intendono assumere Fede come editorialista (per entrambi i quotidiani) una
volta che fosse stato rimosso dalla direzione del TG4? Una volta ancora, non
credo. E, da lettore di Corriere e Stampa, mi auguro vivamente di non vedere mai
un pezzo firmato da Fede su due quotidiani che, con inevitabili difetti, mi
sembrano comunque degni di essere letti.
Non voglio esprimermi sulla vicenda. Per due motivi. Il
primo sono le minacce che Fede sparge a destra e manca, sai mai che legga il
blog e decida di far causa anche a me… Il secondo è che, effettivamente, la
materia è ancora un po’ nebbiosa e mi sembra, quindi, più ragionevole aspettare
conferme.
Ad ogni buon conto, che sia andato o meno con la valigetta a
Lugano, Emilio Fede, anche in questa vicenda, dimostra di essere afflitto da un
male assai diffuso in Italia: la tendenza a sopravvalutare la propria
importanza e il proprio ruolo, oltre alla propensione a parlare di torbidi
complotti di presunti misteriosi nemici. Il tutto condito dal consueto ricorso
a minacce di azioni legali e a messaggi ambigui.
Indipendentemente dalle valigette e dalle tante altre storie
in cui è stato invischiato e di cui ancora dobbiamo vedere la conclusione, mi
pare che ormai Fede sia sostanzialmente bollito. Il direttore di un TG che
vanta pochi affezionati ascoltatori e che si caratterizza più come un house organ che come un vero organo d’informazione,
indipendente e autorevole.
Penso che Fede non abbia niente da temere. Resterà lì sino
alla morte, sua o della cerchia selezionata di fedeli cui interessa il suo telegiornale.
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