No, non sono suonato. Sono stanco, parecchio stanco, per aver
movimentato e accatastato diversi quintali di tronchi di legna, ma non sono
suonato. Non più del solito, almeno…
Quelli che vedete sono gli acronimi che troverete nell’articolo
dei Mastini che vi segnalo e che, per la verità, vi impongo cortesemente di
leggere (http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_07/Aquila-tre-anni-dopo_8e7afcdc-681d-11e1-864f-609f02e90fa8.shtml).
Pagherei una cifra (davvero, potrei tirare fuori una o due
banconote grandi) per sapere chi è il genio che si è dedicato all’ideazione di
questi acronimi anziché allo sgombero delle macerie e alla ricostruzione de
L’Aquila e degli altri centri distrutti dal terremoto del 2009. Perché il
genio, non ci piove, lavora per qualche istituzione che, invece di pensare
acronimi, dovrebbe preoccuparsi di sgomberare macerie e ricostruire…
Ho il sospetto che il genio sia abbastanza codardo da non
farci sapere come si chiama, ma attendiamo fiduciosi.
Ringraziamo i Mastini, hanno fatto il consueto ottimo
lavoro.
Buona stampa.
A proposito di acronimi, già che ci sono, divago parecchio e
mi tolgo un sassolino che rigira nelle mie scarpe da un bel po’ di tempo.
C’è un museo, a New York, che si chiama Museum of Modern
Art, da decenni acronimizzato in MOMA (acronimizzato è un neologismo mio e fa
schifo, lo so, ma mi serve).
Da qualche anno, in Italia, non abbiamo saputo far di meglio
che imitare pateticamente questa idea originale ormai datata e abbiamo
acronimizzato quasi ogni cosa avesse a che fare con musei e pinacoteche.
A riguardo, io avrei qualche proposta, che sono certo
troverà l’interesse dei politici più astuti. Ne cito solo tre, giusto per non
correre il rischio di sprecare opportunità di arricchirmi con pensate geniali
come queste, che sono pronto a vendere al migliore offerente: Museo Etnografico
Regionale Degli Abruzzi, Collezione Urbinate di Lacche Orientali e Pinacoteca
Espressionista TOrinese. Acronimizate voi, io mi vergogno un po’.
Lo so, sono pensate volgari, ma mi piacerebbe che provassimo a
ricordarci che sì, dobbiamo attirare il turismo internazionale, ma non è detto
che lo si riesca a fare con gli acronimi. Ci vuole ben altro per risalire la
classifica dei flussi turistici. Contenuto e servizi, non acronimi.
Per finire, torniamo al canone RAI. Rimango dell’opinione che,
sino a quando la legge impone di pagarlo, dobbiamo pagarlo. Il problema è farsi
una ragione del fatto che serva anche a retribuire gente come la Dottoressa
Lei. Non è per niente facile farsene una ragione. Come prova questo video dal
sito di Libero (http://tv.liberoquotidiano.it/video/105721/Lei_in_Vigilanza__fa_piu_ridere_di_Crozza.html).
La Signora dirige la maggiore azienda culturale del paese.
Siamo autorizzati a chiederci se abbia i requisiti per farlo.
Buona stampa.
Ciao Roberto, hai ragione, meglio spostare legna.
RispondiEliminaDovresti visitare il Museo Oceanografico Nazionale di Ancona e anche il Centro Abruzzese di Zoologia, di Zootecnia e di Oceanografia. Acronimi lasciati alla fantasia dei lettori, ovviamente