Ieri sul Corriere della Sera è stata pubblicata
un’intervista alla ceffa della maglietta ripugnante (http://www.corriere.it/politica/12_marzo_24/diliberto-fornero-piango-per-quella-maledetta-scritta-fabrizio-roncone_2aa87abc-757f-11e1-88c1-0f83f37f268b.shtml).
Adesso sappiamo il suo nome e il suo cognome, apprendiamo che piange tanto e
che è persino dispiaciuta per l’ex-ministro della Giustizia al quale è parso
opportuno tentare di prendere in giro tutta l’Italia su questa storia.
Stampa così e così. Forse, su certe persone si dovrebbe
stendere un silenzio assoluto e definitivo. E la ceffa farebbe meglio a farsi
dimenticare in fretta e a pregare i giornalisti di aiutarla nel compito.
Letta l’intervista fresca di stampa, avevo iniziato a
scrivere un post sulla questione, ma ero troppo furibondo e mi sono imposto di
non continuare, la rabbia si sarebbe fatta sentire e la mia qualità modesta
sarebbe scesa ancora più in basso. Ho spento tutto e sono andato a fare una
passeggiata con Doc.
Meglio così: mi sono risparmiato una fatica (e probabilmente
anche un confronto a me drammaticamente sfavorevole) perché sul figuro che ha
tentato di farci passare per fessi ha deciso di esprimersi Aldo Grasso sul
Corriere di oggi. Lo ha fatto molto bene, con la consueta ironia acuta (http://www.corriere.it/politica/12_marzo_25/grasso-diliberto_4a4fdb5c-764d-11e1-a3d3-9215de971286.shtml).
Buona stampa.
Il figuro, purtroppo, difficilmente capirà e non farà la
sola cosa che farebbe al suo posto un individuo dotato di dignità e di intelligenza
normali, ossia ritirarsi a vita privata nel modo più rigoroso e intransigente, determinato
a far svanire il ricordo di sé anche presso i familiari più stretti. Non
succederà. Il figuro ci imporrà la sua mediocre presenza ancora a lungo.
Nessun commento:
Posta un commento