Avevo promesso di proporvi il testo della lettera che ho citato ieri sera. E’ stata resa disponibile da Fahrenheit, quindi copio e incollo. E non c’è davvero nulla da aggiungere. Salvo un GRAZIE a Letizia.
Cari tutti della redazione di Fahrenheit e radiotre in generale,
Un sentitissimo "Grazie" in primo luogo per la completezza, la profondità, lo spirito critico che da sempre dimostrate nella lettura e analisi dei fatti quotidiani. A volte penso che sia grazie a voci come le vostre che possa sopravvivere ancora un pò di umanità e di illuminismo.
Questo è uno di quei giorni in cui si vorrebbe gridare.
Mi chiamo Letizia e sono una studentessa di magistrale in lingue straniere che ormai da tempo studia all'estero , in Germania. Ho vissuto in diverse città negli ultimi anni, città tedesche, francesi e italiane; mi è capitato così di trovarmi nelle più diverse situazioni, conoscere volti nuovi, parole nuove.. tutto questo, nonostante la fatica, è stato per me come la semina di una grande ricchezza culturale e umana che ora si concretizza in una rete di amici e conoscenti internazionale, europea.
Come me, ci sono tanti altri giovani italiani che ormai si concepiscono come "europei", prima di tutto. E' qualcosa, questo sentire, che va costruendosi pian piano, silenziosamente, ma è saldo come una roccia.
Per questo motivo, mi fa male al cuore quando alla radio o sui giornali urto contro la realtà degli ultimi giorni, segnata da episodi di violenza assurda e disumana. Mi fa male al cuore pensare che ci siano persone che si accaniscono ancora contro questo mito sudato che è l'Europa, mito di pace e democrazia dopo due guerre totali di sangue e dogmatismi.
A queste persone che agiscono nella follia più disperata, a questi criminali che uccidono altre persone attraverso le bombe e attraverso la paura, a questi terroristi che rifiutano e disprezzano la libertà, la diversità, la fratellanza fra popoli; a tutti questi io voglio dire che potranno continuare quanto vogliono perchè , tanto, alla fine, sarà quella pianta silente ma robusta a vincere, il rampicante dell'Europa, che con i suoi lunghi rami unisce storie, vite, passati diversi. Sarà questo fiore a sbocciare, in primavera.. solo, forse non lo sappiamo ancora.
Per questo spero che anche per noi giovani europei, come lo è stato qualche anno fa in Medio Oriente, arriverà presto una primavera di consapevolezza e attivismo veri, in cui si arriverà ad andare oltre i particolarismi nazionali,a credere DAVVERO in un un solo "paese", l'Europa- con le sue differenze che sono anche le le sue bellezze.
In questo secondo giorno di primavera, giorno di lutto per le vittime a Bruxelles, per le ragazze italiane morte tragicamente sul bus in Spagna, in questo giorno auguro a tutti di trovare la forza per andare comunque avanti come persone perbene e oneste. Trovare il coraggio di resistere, scegliere di resistere come fecero i nostri nonni contro i nazifascismi.
Grazie dell'attenzione, un caro saluto, a una buona giornata ancora!
Letizia, una fedele ascoltatrice di radio tre.