giovedì 10 marzo 2016

Democrazia posticcia

Oggi ho scelto di iniziare con il ritratto di un personaggio del quale, forse, solo uno di voi tre ha già sentito parlare. Si chiamava John Gutfreund ed è morto a 86 anni.


Lo ricorda The Financial Times con un articolo che, pur breve, offre alcuni dettagli interessanti della vita e della personalità di un uomo che si può senz’altro considerare una delle grandi personalità di Wall Street nell’ultima parte del secolo scorso. Ecco il collegamento al pezzo di Ben McLannahan e Stephen Foley: https://next.ft.com/content/40df012a-e669-11e5-a09b-1f8b0d268c39.
Buona stampa. Erano altri tempi rispetto a quelli odierni. Lo dico senza rimpianti, la mia è solo una constatazione. E’ sufficiente guardare l’immagine che correda l’articolo (e che ho riprodotto sopra), in cui, sebbene già si colga la presenza della tecnologia (introdotta in larga scala nelle trading room già negli anni 70), si vede un ambiente ancora dominato dall’uomo, quell’uomo sulla cui scrivania non c’è nessun terminale di computer.
Un bel ritratto, non c’è che dire, così come sono piacevoli i dettagli che ci permettono di conoscere anche qualcosa di Warren Buffett e Michael Bloomberg, altri due grandi personaggi della finanza americana di questi decenni.
Proseguo suggerendovi la lettura di un articolo di Ugo Tramballi da Il Sole 24 Ore di ieri: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-03-09/europa-corto-statisti-073233.shtml?uuid=AC0AQfkC&fromSearch.
Buona stampa. Cui mi permetto di aggiungere una sottolineatura: il problema della carenza di leadership non è un’esclusiva europea, purtroppo.
Sempre ieri e sempre su Il Sole c’era questo articolo, firmato da Riccardo Sorrentino, dedicato all’andamento delle esportazioni cinesi: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-03-09/cina-crolla-l-export-25percento-febbraio-075511.shtml?uuid=ACSVcfkC&fromSearch.
Buona stampa. In cui emerge la mancanza, a livello internazionale, di capacità di comprendere e di agire della classe politica, la cui inazione aggiunge motivi di preoccupazione all’andamento negativo dell’economia di molte nazioni, Cina in testa.
Sia Tramballi che Sorrentino, in modo diverso, indicano senza esitazioni la necessità di cercare soluzioni collettive ai gravi problemi di questi anni difficili. E, invece, la classe politica mondiale, con ben poche eccezioni, si ostina a cavalcare le tendenze più egoiste dei propri cittadini, li segue nel percorso tortuoso e rischioso che porta al nazionalismo e all’isolazionismo, evita accuratamente di considerare i vantaggi dell’integrazione che, nelle varie forme in cui può essere declinata, favorisce lo sviluppo economico e raffredda le tensioni politiche.
Mediocri, inetti, opportunisti, chiacchieroni, ottusi, mi fermo qui, ma potrei continuare nell’elenco degli attributi che si adattano agli uomini e alle donne che guidano stati e istituzioni internazionali e nazionali.
E non abbiamo certo motivo di pensare che in Italia le cose vadano meglio. Al contrario. Abbiamo politici capaci di emergere in negativo al di sopra di tutti colleghi degli altri paesi. Gente che persevera nei comportamenti all’origine del fossato che separa cittadini e istituzioni di cui ha parlato Ferruccio de Bortoli nel suo editoriale di domenica sul Corriere (e di cui vi ho già parlato: http://ilmiosecchiellodacqua.blogspot.it/2016/03/un-vaso-di-coccio.html). Gente che crede di poter spacciare ridicoli simulacri di democrazia per autentici strumenti di partecipazione. Ne parlava ieri Lina Palmerini nella sua nota per Il Sole che non è disponibile on line, ma ve lo propongo altrimenti.


Buona stampa. Perché mette in evidenza come nel nostro paese, ovunque si volga lo sguardo, non si vede nessuno che dimostri di aver compreso fino in fondo quanto grande sia la distanza tra cittadini e istituzioni e di voler attuare misure che possano contribuire a ridurre questa distanza, motivando gli italiani a ritrovare la fiducia nei propri governanti e nel proprio Stato.
Siamo sommersi dalle chiacchiere e dalle sterili baruffe di quella vergogna che sono i cosiddetti salotti televisivi. E intanto, sull’economia italiana, si addensano le nubi di una crescita inadeguata. Su questo, però, tornerò nei prossimi giorni, dopo aver compreso meglio gli effetti delle misure illustrate poche ore fa da Mario Draghi. 
Oggi ancora una voce di donna per combattere i nemici della musica. E’ quella di Nancy Wilson (https://en.wikipedia.org/wiki/Nancy_Wilson_%28jazz_singer%29), una cantante jazz non famosa quanto Ella o Sarah o Billie, ma interessante. Il brano s'intitola Guess Who I Saw Today.



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