Poche ore fa, indotto da un post del mio amico Giampietro
Vecchiato sul suo profilo Facebook (https://www.facebook.com/giampietro.vecchiato?fref=hovercard),
sono arrivato sul sito della FERPi, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, e
ho letto questo testo: http://www.ferpi.it/ferpi/novita/notizie_rp/media/litigation-pr-in-germania-un-bilancio/notizia_rp/47987/9#.VUxQcR6ZcHA.facebook.
L’argomento mi era sostanzialmente ignoto, nel senso che
ignoravo quanto spazio il tema della comunicazione sulle vicende giudiziarie
avesse ottenuto anche a livello accademico.
Che di processi e d’indagini si parli tanto, anzi troppo, in
Italia come altrove, invece, mi è ben noto e lo sapete bene anche voi tre. La
pagina della FERPi, onestamente, mi ha lasciato con una brutta sensazione
addosso. Converrete con me che non è affatto rassicurante leggere queste
parole: “La copertura mediatica di un
processo legale influisce sul grado di pena: questo pensa un terzo dei 447
giudici, 271 pubblici ministeri e 29 giornalisti intervistati nel novembre 2006
da Mathias Kepplinger, ricercatore in Scienze della comunicazione alla Johannes
Gutenberg Universität di Mainz.”. E parliamo della Germania.
Il secondo argomento di oggi sono i conti pubblici italiani, che stanno assai meno bene di quanto appaiano nei “cinguettii” di Matteo Renzi. Non è una novità: ho già scritto, per esempio, che il cosiddetto tesoretto non esisteva e che finora nulla di serio è stato fatto per incidere durevolmente ed efficacemente sul problema della spesa pubblica. Adesso è arrivato un problema di dimensioni tutt’altro che trascurabili come quello del buco che si creerà per effetto della sentenza della Corte Costituzionale in materia di pensioni.
Un paio di articoli per capire di cosa stiamo parlando. Il
primo, firmato da Enrico Marro, è tratto dal Corriere (http://www.corriere.it/editoriali/15_maggio_08/ingiustizie-fragilita-un-paese-11824eb4-f542-11e4-9c1c-931a52508e78.shtml),
il secondo, di Alberto D’Argenio, lo potete leggere su La Repubblica: http://www.repubblica.it/economia/2015/05/08/news/pensioni_restituiti_solo_4_miliardi_su_19_rimborsi_totali_sotto_1500_euro_parziali_fino_a_3000_nulli_sopra-113823405/.
Buona stampa. Per entrambi. Mettendoli insieme sembrerebbe
che si stiano creando le condizioni per cui, come paventa Marro, fra qualche
anno il problema si ripresenti.
A me pare che, nel campo della finanza pubblica, purtroppo,
si continui a procedere in maniera scomposta, senza un disegno preciso,
continuando a inseguire giorno dopo giorno i problemi che sorgono per errori
commessi nel passato più o meno remoto. E, mi ripeto, senza intervenire con la
necessaria fermezza su due punti cruciali: il controllo della spesa e
la riduzione del debito. Se non si fa nulla in questi due campi, Renzi
può cinguettare fino a consumarsi le dita, ma lascerà il Paese in condizioni poco
diverse da quelle in cui l’ha trovato. La normativa sul lavoro e la legge
elettorale sono senz’altro passaggi innovativi, ma rimangono piccole cose
rispetto alle dimensioni della crisi che vive l’Italia. Mi piacerebbe che Renzi
trattasse la spesa pubblica come tratta la minoranza del PD… Anche se non è
facile, come spiega questo articolo di Massimo Bordignon da LaVoce.info: http://www.lavoce.info/archives/34537/sembra-facile-tagliare-la-spesa-pubblica/.
Buona stampa. Certo, non è facile tagliare, ma sarebbe
opportuno cominciare a studiare il problema in maniera seria, cosa che, come
spiega Bordignon, non sempre accade.
E mi piacerebbe anche che Renzi iniziasse a occuparsi delle
rendite di posizione di molte imprese, tra le quali numerose pubbliche o solo
apparentemente private, invece sembra guardare dall’altra parte e ignorare
anche le indicazioni dell’Unione Europea, come accade, per esempio, nel caso
delle autostrade. Lo spiega un pezzo di Giorgio Ragazzi sempre sul sito LaVoce.info: http://www.lavoce.info/archives/34602/autostrade-leuropa-boccia-le-concessioni-eterne/.
Buona stampa.
Tornando alle pensioni, oggi se ne occupa anche Massimo Gramellini
nel suo Buongiorno e, credo per la prima volta, non riesco a essere d’accordo
con lui fino in fondo:
Mi permetto di non esprimere un giudizio. Il problema, come
lui stesso lascia intendere, ha molte sfaccettature e molte implicazioni,
difficile poterne dare una rappresentazione corretta ed esauriente nello spazio
del Buongiorno. Parlare di torti e di ragioni di fronte a un sistema
pensionistico come il nostro, sinceramente, mi sembra questione che richiede
pagine e pagine…
Accenno soltanto alla vicenda dei vitalizi dei parlamentari condannati, giusto per
esprimere soddisfazione per quella che, comunque, è una piccola vittoria dei
cittadini contro i privilegi che i politici si sono concessi.
E torniamo a combattere i nemici della cultura. Un brano di Sir
Edward Elgar, compositore inglese famoso al grande pubblico per le marce Pomp and Circumstance, impiegate anche
nella colonna sonora di Arancia Meccanica
di Kubrick. La mia scelta è Nimrod,
un movimento dalle Enigma Variations,
nell’esecuzione diretta da Sir Colin Davis.
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