Oggi poche parole e molta musica. Non che non ci siano
argomenti di politica italiana o internazionale di cui potremmo occuparci, ma
prendiamoci un giorno di libertà. Un solo articolo, tratto da The Washington
Post, che si occupa di un argomento abbastanza frivolo: i furti che avvengono
alla Casa Bianca in occasione di feste o cerimonie. Ecco il link: http://www.washingtonpost.com/politics/are-white-house-guests-who-take-souvenirs-patriots-or-petty-thieves/2015/05/08/796fafb4-f59f-11e4-bcc4-e8141e5eb0c9_story.html.
Buona stampa. Anche divertente. L’unica osservazione che mi
viene da fare è questa, più precisamente si tratta di una domanda: in Italia un
giornalista si azzarderebbe a scrivere nome e cognome di una persona che ha
sottratto qualcosa al Quirinale o a Palazzo Chigi? Ne dubito. Con l’attitudine
degli italiani ad ammettere le proprie colpe…
E passiamo alla musica. Ieri, per il 70° compleanno di Keith Jarrett ho proposto un solo ascolto. Mi pare giusto aggiungere almeno un altro paio di brani. Il primo è tratto da My Song, un album del 1978 (http://en.wikipedia.org/wiki/My_Song_%28Keith_Jarrett_album%29) in cui Jarrett ha accanto alcuni dei più importanti esponenti del jazz scandinavo: Jan Garbarek, Palle Danielsson e Jon Christensen. La loro influenza si sente senz'altro nelle atmosfere. Il brano che ho scelto è quello che s'intitola come il disco, My Song.
Il secondo pezzo è tratto da un album dal vivo in trio del 1992: At the Deer Head Inn. Jarrett è accompagnato da Gary Peacock e Paul Motian. Ascoltiamo It's Easy to Remember.
Per chiudere, restiamo in argomento compleanni e celebriamo il 55° di Bono, che cadrà domani. Sinceramente non è il mio genere, però la musica mi piace tutta per principio, soprattutto negli ultimi mesi, come voi tre ben sapete. Non essendo esperto di Bono e degli U2, mi affido agli algoritmi di YouTube. Il brano più ascoltato, direi abbastanza prevedibilmente, è With or Without You.
Nessun commento:
Posta un commento