Nella vicenda della FIFA, ovviamente, sono tutti innocenti
fino a che non si avrà una sentenza definitiva di condanna. D’altro canto, la
presunzione d’innocenza si applica anche gli investigatori responsabili delle
indagini e degli arresti, sia perché non si vede quale possa essere il
loro tornaconto sia, soprattutto, perché si è realizzata un’identità
di vedute tra gli inquirenti americani e quelli svizzeri, la cui prudenza credo
si possa considerare proverbiale. Alla luce di quanto precede, sembra di poter
dire che, una volta di più, Vladimir Putin ha perso un’occasione per stare
zitto.
Il suo intervento in difesa di Blatter e degli arrestati non appare
affatto disinteressato, dal momento che le indagini riguardano anche possibili
fatti di corruzione nell’assegnazione dei Campionati del Mondo alla Russia per
il 2018. Ecco l’articolo dall’edizione on line de Il Sole 24 Ore di oggi che
riferisce della presa di posizione del Presidente russo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-05-28/blatter-si-blatter-no-gotha-calcio-internazionale-si-divide-093321.shtml?uuid=ABz5u3nD.
Buona stampa. Riprendo un paragrafo: “Putin ha affermato che la Russia è inoltre a conoscenza delle pressioni
ricevute da Blatter nella campagna alla rielezione alla presidenza. «Se non mi
sbaglio», ha ricordato, «l'elezione del presidente Fifa è prevista per venerdì
e Blatter ha tutte le possibilità di essere rieletto. E sappiamo delle
pressioni che gli sono state fatte per revocare l'assegnazione dei Mondiali
2018 alla Russia».”
E’ senz’altro vero che esistono posizioni, come quella di
Boniek, Presidente della Federazione della Polonia (ne parla in un’intervista
al Corriere della Sera di oggi non disponibile on line), favorevoli alla revoca
dell’assegnazione alla Russia. Sono, Boniek lo ammette apertamente, posizioni
da mettere in relazione con la situazione in Ucraina. Non è la prima volta (e
non sarà l’ultima) che la politica sfrutta un evento sportivo. Anche voi tre ricordate
senz’altro i boicottaggi degli ultimi decenni del secolo scorso: criticabili e
di dubbia efficacia, talvolta, però, hanno avuto un pur modesto, ma apprezzabile,
successo nell’incrinare la solidità di regimi dittatoriali.
Tutto questo, tuttavia, non giustifica le affermazioni
piuttosto azzardate di Putin, che sembrano più un esempio di attacco
preventivo, mirante a preservare la credibilità (assai modesta già da prima
degli arresti di ieri) del sistema che ha concesso a Mosca di organizzare i
prossimi mondiali di calcio.
E veniamo nuovamente alla vicenda greca, che si trascina tra
alti e bassi in maniera sconcertante. Oggi se ne occupa da par suo Alessandro
Fugnoli nella newsletter di Kairos Il Rosso e il Nero. http://www.kairospartners.com/sites/default/files/rn-20150528.pdf.
Buona stampa. Fugnoli conosce bene la Storia (e se ne serve
con grande eleganza) e ha una rara capacità di sintesi in materia finanziaria.
Leggerlo è sempre piacevole e, soprattutto, utile.
E andiamo ad ascoltare un po’ di musica. Un brano eseguito
dal Bill Evans Quintet. Bill Evans preferiva sicuramente la formazione in trio,
ma questo gruppo, attivo nei primi anni 60, è formato da alcuni dei migliori
strumentisti della storia del jazz e i risultati sono eccellenti. Il pezzo che
ho scelto è Time Remembered.
Nessun commento:
Posta un commento