Caviamoci questo sassolino dalla scarpa: il nuovo aeroporto
Willy Brandt di Berlino verrà aperto con ulteriore ritardo e Angela Merkel
sembra sia piuttosto infuriata. Intendiamoci, da noi le cose vanno peggio,
però…
Per saperne di più, ecco la corrispondenza di Alessandro
Merli per il Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-11/berlino-decolla-nuovo-aeroporto-064026.shtml?uuid=AboVMsaF&fromSearch).
Buona stampa.
Sul sito LaVoce.info Bordignon e Galasso, in base
all’analisi dell’elettore tipo del Movimento 5 Stelle, criticano il Presidente
della Repubblica Napolitano che, come saprete, ha cercato di sminuire il valore
del risultato elettorale del “partito” di Grillo (http://www.lavoce.info/articoli/-300parole/pagina1003063.html).
Stampa così e così.
Lo dico perché capisco il punto di vista dei due autori, ma
credo che il tema non vada affrontato in modo così sintetico: la qualità degli
elettori del Movimento 5 Stelle non può, infatti, far dimenticare la quantità
di sciocchezze e di vere e proprie assurdità che il comico genovese ha saputo
distribuire nella sua (troppo lunga) presenza pubblica. Abbiamo bisogno di
altro per risolvere i tanti nostri gravissimi problemi. Sicuramente alcune
delle persone candidate dal Movimento 5 Stelle potranno essere ottimi
amministratori locali e, in futuro, ottimi parlamentari, migliori dei tanti men
che mediocri figuri inflittici dai partiti, ma la veemente indole polemica di
Grillo, quasi sempre irrimediabilmente sterile, non mi sembra affatto una
solida base su cui costruire. Sarebbe stato meglio se Bordignon e Galasso lo
avessero ricordato.
Ritornando al post precedente, sulla strada per Siena, prima
o poi, m’incamminerò. Lo farò quando si saranno placati i fortunali scatenati
sul Monte Paschi dall’inchiesta di Report e dalle indagini della Procura della
città toscana. Intanto giova ricordare che vicende come quelle della banca più
vecchia del mondo così come quelle di JP Morgan devono preoccuparci per tante
ragioni, di tipo anche assai diverso. C’è, però, un motivo fondamentale, e
comune, per essere in apprensione: entrambe le vicende mostrano come le banche
si siano sempre più allontanate dalla loro natura e dalla loro funzione,
sacrificando con ciò la loro capacità di sostenere l’economia reale, quella che
crea lavoro e ricchezza. Per questo è essenziale che si prendano misure capaci
di contrastare questa deriva.
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