Oggi, nella pagina riservata all’economia nel Corriere del
Veneto, il dorso locale del Corriere della Sera, c’è un piccolo articolo nel
quale si racconta come la nomina dei consiglieri di amministrazione della
finanziaria regionale, Veneto Sviluppo, sia stata rinviata perché PDL e Lega
non hanno ancora deciso i nomi da indicare e, nel caso di quest’ultimo partito,
si attende il chiarimento dei rapporti di forza che si dovrebbe avere negli
imminenti congressi.
Purtroppo il pezzo non è disponibile on line, ma potete
fidarvi di me. La nomina doveva già essere effettuata (e infatti le banche
socie hanno già indicato i loro candidati), ma, evidentemente, i partiti
continuano a non capire.
Faccio molta fatica a comprendere perché esista Veneto
Sviluppo e dubito che svolga un ruolo importante nell’economia della regione.
Non mi pare ci siano valide ragioni per l’esistenza di simili società, le quali
sono spesso parti di operazioni economiche e finanziarie molto discutibili e
assai poco produttive, non di rado tali da distruggere ricchezza anziché
produrne.
Veneto Sviluppo, per dirla fuori dai denti, è il classico
esempio di una società pubblica locale che difficilmente produce vantaggi per
il cittadino, mentre, al contrario, assorbe senza dubbio flussi anche importanti
di denaro e finisce per diventare terreno di caccia dei signori della politica
ansiosi di procurare a se stessi o a qualche amico una poltrona.
Se avessero un po’ di buon senso e un po’ di rispetto per i
cittadini e il pubblico bene i signori della politica avrebbero dovuto da tempo
chiudere questo e altri simili carrozzoni e mettere fine ai loro squallidi
giochetti di potere. Se anche non bastasse il fuoco dell’antipolitica (che è
sempre un sintomo, non la malattia), potrebbe servire il tintinnio delle
manette.
Da ieri è agli arresti domiciliari uno dei più importanti, e
potenti, manager italiani, Massimo Ponzellini. I resoconti sulla storia che ne
hanno provocato l’arresto potete trovarli su tutti i giornali, io vi segnalo due
articoli del 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-29/cupola-credito-142413.shtml?uuid=AbRYfGkF
e http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-30/quel-banchiere-adottato-bossi-064203.shtml?uuid=AbjlTXkF.
Buona stampa.
Tutti innocenti sino a sentenza definitiva, naturalmente. Tutto
è da dimostrare nei tre gradi di giudizio, ovviamente, tuttavia se quel che
emerge dall’indagine della magistratura milanese fosse confermato, una volta di
più si dimostrerebbe l’esistenza di tutta una serie di rapporti niente affatto
limpidi tra politica e business, di un ambiente parecchio oscuro nel quale si
muovono a loro agio affaristi di diversa caratura e avidità, politici più
attenti agli interessi personali o di qualche amico, dirigenti di aziende
pubbliche o private pronti a sfruttare il proprio potere per conquistare altri
incarichi o altre prebende.
Insomma, non c’è bisogno che vi descriva una realtà ben nota
a chiunque abbia la buona abitudine di leggere un buon quotidiano (in Italia ce
ne sono alcuni, non tanti, ma alcuni esistono). Questo milieu di grassatori di
piccolo, medio e grande calibro è una realtà maledettamente ingombrante del
nostro paese, una realtà i cui protagonisti sono più meno sempre gli stessi, a
riprova del fatto che certe abitudini non sono casuali.
Chi intende il potere in un certo modo, anche il più infimo
potere, non ha remore a sfruttarlo in tutte le maniere possibili, determinato a
procurarsi ogni genere di vantaggi, così da mantenere o meglio accrescere il
proprio ruolo nel torbido mercato in cui ha deciso di operare.
I nomi? Negli articoli che vi ho segnalato nei quasi sette
mesi di vita del blog ne potete trovare tanti e tanti ne leggerete ancora. Io
non m’illudo che le cose cambino. Anche quelli che oggi si professano
integerrimi, vedrete, alla fine potrebbero non restare immuni alla malattia.
Tanto per non fare nomi: Lega e Italia dei Valori sono due movimenti politici che, in momenti diversi, hanno
costruito il proprio successo elettorale mostrandosi, a parole, strenui
oppositori della corruzione e del malaffare e fautori della selezione di
persone oneste come candidati nelle varie occasioni di voto. Tutto si potrà
dire, tranne che abbiano mantenuto le promesse. La pulizia, dunque, richiederà
anni e anni e un’azione complessa e ampia, che non può prescindere da norme più
drastiche contro certi reati. Sempre che si riesca a promuoverle, il che non è
affatto facile quando gli imputati partecipano alla formulazione delle leggi…
Di cosa parlo? Leggete questo articolo de La Stampa: http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/456171/.
Buona stampa.
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