martedì 22 maggio 2012

Solo faccende italiane


Oggi non sono del tutto d’accordo con Stefano Folli, le cui analisi, di solito, mi convincono interamente, mentre quella odierna (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-22/svegliamoci-063621.shtml?uuid=AbG5aLgF) si chiude con un'esortazione che non mi sembra di poter condividere: la società civile italiana è piuttosto sveglia e lo dimostra anche con le scelte elettorali che Folli stesso esamina con la consueta cura. In realtà il pezzo è scritto bene, però quella chiusa e quel titolo mi fanno arricciare il naso.
Quello “Svegliamoci” mi sembra un richiamo immeritato alla larga parte della popolazione italiana ben sveglia e ben stanca del comportamento della classe politica, la cui ineffabile inettitudine si certifica ogni giorno e viene gratificata dal successo elettorale del movimento di Beppe Grillo.
Stampa così e così. Ma è quasi buona stampa.
A proposito di Grillo, oltre ai dubbi già espressi nei giorni scorsi, da ieri ho un nuovo motivo di preoccupazione: nel corso della puntata di ieri sera di 8 e mezzo, Lilli Gruber ha citato Maria Stella Gelmini, la quale avrebbe detto che Grillo le ricorda in parte il Berlusconi dei primi tempi. Francamente, ammesso e non concesso che ci siamo veramente liberati di Berlusconi, non è che abbiamo bisogno di qualcuno che ci fa buttare via altri diciotto anni con fanfaronate e pinzillacchere… Speriamo che, come in altre occasioni, Gelmini non ci abbia azzeccato. Ribadisco: Grillo non è una risorsa. Lo sono certamente molti uomini e molte donne del suo movimento, ma lui non lo è affatto.
Ospiti di 8 e mezzo erano Rosi Bindi e Paolo Mieli. Vale la pena di ascoltare l’arroganza saccente con cui la Bindi commenta la vittoria di Pizzarotti a Parma e anche il commento di Mieli a queste valutazioni, non perderete più di una decina di minuti, ma ne vale la pena. Per recuperare la puntata il link è questo: http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50266793.
Buona stampa.
La Bindi parla come se lei fosse una degna erede di De Gasperi, invece, purtroppo per lei, ma soprattutto per noi, è una nana che ha ancora l’ardire di farsi vedere in giro dopo essere stata parte del direttivo della Margherita, ossia del direttivo del partito che aveva nominato Lusi proprio tesoriere. La Bindi fa politica da decenni e ha contribuito, anche come esponente di vari governi, a portarci dove siamo ora, perciò non ha nessun titolo per fare le lezioni a nessuno. E come ho già avuto modo di dire, farebbe meglio a togliersi di torno. Non abbiamo bisogno di lei come non ne abbiamo di Beppe Grillo.
Cambiando argomento, stendiamo un velo pietoso sull’inchiesta di Brindisi e su come la stampa e alcuni personaggi pubblici si sono comportati nei confronti dei presunti colpevoli dell’attentato. Adesso sono tutti a dar la colpa a internet e al fatto che spinga a dare in fretta le notizie e a esprimere le proprie opinioni in maniera immediata. Niente di più sbagliato. Il punto è che, di fronte a certe vicende, la prudenza dovrebbe essere la regola. Di mostri sbattuti in prima pagina la storia è piena da ben prima che fossero inventati i computer, quindi la colpa non è degli strumenti, ma delle persone che li usano e dal modo in cui vengono usati.
E per chiudere in bellezza in materia di informazione e nuove tecnologie, un commento di Aldo Grasso sul TG1: http://www.corriere.it/spettacoli/12_maggio_22/grasso-fil-di-rete_de50864e-a3cf-11e1-80d8-8b8b2210c662.shtml.
Buona stampa. Per Aldo Grasso ovviamente, non certo per il TG1, che mi pare fatichi a risollevarsi dopo qualche direzione non proprio di altissima qualità.

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