A quanto pare, secondo la ricostruzione de La Repubblica di
oggi (http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/26/news/dacc_vacanze_formigoni-35942789/index.html),
Daccò smentirebbe le affermazioni di Formigoni riguardo alle famose vacanze nei
lussuosi resort Caraibici e aggiungerebbe altri dettagli interessanti riguardo alla
componente economica della sua “amicizia” con il Presidente della Lombardia.
Buona stampa.
Si potrebbe ritenere, quindi, che Formigoni faccia parte
della schiera di coloro ai quali accadono le cose a loro insaputa; un gruppo
che, in Italia, sembra piuttosto consistente, come ho già osservato.
Formigoni, infatti, sostiene di aver sempre rimborsato
Daccò, il quale, però, evidentemente ha ri-rimborsato Formigoni senza che lui
se ne avvedesse… No, forse le cose non stanno proprio così e, come sostengono Davide
Carlucci e Piero Colaprico, di rimborsi non ce ne sono stati da parte di nessuno:
pagava Daccò.
Io, su Formigoni, ho già dato. Sono stanco, anzi addirittura disgustato, di dover ancora parlare di lui: mi auguro soltanto di vederlo finalmente dimettersi e liberarci
dalla sua presenza oltraggiosa e dal suo umorismo altrettanto patetico delle
scelte cromatiche dei suoi abiti. E soprattutto della totale mancanza di
rispetto per l’opinione pubblica e per la stampa.
Anche questa esortazione, ne sono sicuro, non produrrà
nessun effetto. Formigoni resterà alla guida della Lombardia, irriderà ancora
al lavoro dei giornalisti e dei magistrati e prenderà in giro per l’ennesima
volta gli italiani. I quali, però, per fortuna, avranno presto o tardi la possibilità di
dimostrare cosa pensano di lui e lo sbatteranno fuori a pedate come merita. Forse
il Presidente della Lombardia, troppo preso a coltivare le sue amicizie e pavoneggiarsi nelle sue giacche color salmone, non ha
modo di vedere quel che succede nel paese. O magari lo vede e non lo capisce o pensa, ancora, di
poter muovere certe leve per evitare di essere spazzato via. Se è così, oltre
che un pessimo amministratore e un uomo mediocre, è anche un illuso.
Ciao Roberto, quando sono all'estero la tua rassegna stampa è ancora più utile, anche se disgustosa nei contenuti. Chi a Siena c'era, dice che non era difficile capire che avevano le mani bucate da molto tempo. Bruxelles, per me congressulae, è stata ed è solatia e calda, torno oggi in Italia. Marco
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