Il fondo del Corriere odierno è firmato da Ernesto Galli
della Loggia e ha per argomento l’assenza di proposte politiche da parte dei
principali esponenti del PDL
Buona stampa.
E’ un editoriale interessante, sebbene il tema mi appaia
meritare più spazio di quello che, inevitabilmente, può riservare un
quotidiano. In altre parole, l’analisi finisce per essere troppo concisa e per
trascurare elementi che, a mio parere, non possono essere lasciati da parte in
un articolo del genere. La qualità della classe dirigente di un partito,
infatti, dipende sia dalla natura del partito stesso sia dalla natura del
leader sia, infine, dalle modalità di selezione delle figure chiave. La mia
opinione, per quel che vale, è che il PDL, e prima ancora Forza Italia,
rispondeva e risponde a logiche troppo aziendali e padronali per consentire
l’emersione di personalità di una certa caratura. Detto in modo semplice, e
necessariamente brutale, non ci poteva essere e non ci può essere spazio per
chi abbia idee anche parzialmente diverse da Berlusconi e abbastanza carattere
da non assecondarlo sempre e comunque. Se alle caratteristiche del PDL
aggiungiamo il Porcellum, il gioco è fatto. Come aspettarsi capacità di
proposta, per non dire di critica, in un partito di “nominati”. E come stupirsi
del fatto che, circondato da uomini e donne ansiosi solo di compiacerlo,
Berlusconi continui imperterrito a sproloquiare, aggiungendo assurdità ad
assurdità, salvo poi dare la colpa ai giornalisti che avrebbero frainteso le
sue parole, come nel caso della brillante proposta di ieri.
Che ovviamente ha trovato subito un difensore convinto nel
deputato Francesco Giro, come ci spiega questo articolo della Stampa: (http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/456709/).
Stampa così e così. Perché mi sembra sia arrivato il momento
di smetterla di dare spazio alle panzane dei Giro e dei Fugatti, gente che si
parla addosso senza dire nulla di realmente importante per il futuro degli
italiani. Lasciamoli perdere, per favore.
Tornando a parlare di IOR, sembra che ancora sia strumento
per operazioni finanziarie tali da suscitare perplessità negli uffici della
Banca d’Italia. Ne parlava ieri un articolo di Fiorenza Sarzanini sul Corriere (http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_01/ior-nel-mirino-conti-sospetti-di-religiosi-fiorenza-sarzanini_e34eaa78-abb2-11e1-b908-fbecd0c99c6b.shtml).
Buona stampa.
Il pezzo sembra confermare le perplessità di coloro i quali
considerano l’estromissione di Gotti Tedeschi un brutto segnale, che indica
come la cosiddetta banca del Vaticano non sia intenzionata a dissipare le dense
nebbie da cui è avvolta, almeno in parte, la sua attività.
Anche l’estromissione di Perissinotto dalla carica di
Amministratore Delegato delle Assicurazioni Generali non è affatto un bel
segnale. Dimostra che anche dalle parti di Piazzetta Cuccia ci si muove in base
a vecchie logiche e con poca trasparenza, favorendo i peggiori sospetti e
contribuendo a dare una pessima immagine del nostro sistema finanziario. Strano
che un uomo come Del Vecchio si sia adeguato a questo modo di agire.
La notizia ha ampio spazio in tutte le edizioni on line dei
quotidiani. Al solito, ve ne indico un paio: la Repubblica (http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/06/02/news/generali_cda_perissinotti-36407492/?ref=HRER2-1)
e Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/economia/generali_sfiduciatoad_perissinottodella_valle_si_dimette/generali-giovanni_perissinotto-diego_valle/02-06-2012/articolo-id=590800-page=0-comments=1).
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