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sabato 2 giugno 2012

Sussurri e nebbie


Il fondo del Corriere odierno è firmato da Ernesto Galli della Loggia e ha per argomento l’assenza di proposte politiche da parte dei principali esponenti del PDL
Buona stampa.
E’ un editoriale interessante, sebbene il tema mi appaia meritare più spazio di quello che, inevitabilmente, può riservare un quotidiano. In altre parole, l’analisi finisce per essere troppo concisa e per trascurare elementi che, a mio parere, non possono essere lasciati da parte in un articolo del genere. La qualità della classe dirigente di un partito, infatti, dipende sia dalla natura del partito stesso sia dalla natura del leader sia, infine, dalle modalità di selezione delle figure chiave. La mia opinione, per quel che vale, è che il PDL, e prima ancora Forza Italia, rispondeva e risponde a logiche troppo aziendali e padronali per consentire l’emersione di personalità di una certa caratura. Detto in modo semplice, e necessariamente brutale, non ci poteva essere e non ci può essere spazio per chi abbia idee anche parzialmente diverse da Berlusconi e abbastanza carattere da non assecondarlo sempre e comunque. Se alle caratteristiche del PDL aggiungiamo il Porcellum, il gioco è fatto. Come aspettarsi capacità di proposta, per non dire di critica, in un partito di “nominati”. E come stupirsi del fatto che, circondato da uomini e donne ansiosi solo di compiacerlo, Berlusconi continui imperterrito a sproloquiare, aggiungendo assurdità ad assurdità, salvo poi dare la colpa ai giornalisti che avrebbero frainteso le sue parole, come nel caso della brillante proposta di ieri.
Che ovviamente ha trovato subito un difensore convinto nel deputato Francesco Giro, come ci spiega questo articolo della Stampa: (http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/456709/).
Stampa così e così. Perché mi sembra sia arrivato il momento di smetterla di dare spazio alle panzane dei Giro e dei Fugatti, gente che si parla addosso senza dire nulla di realmente importante per il futuro degli italiani. Lasciamoli perdere, per favore.
Tornando a parlare di IOR, sembra che ancora sia strumento per operazioni finanziarie tali da suscitare perplessità negli uffici della Banca d’Italia. Ne parlava ieri un articolo di Fiorenza Sarzanini sul Corriere (http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_01/ior-nel-mirino-conti-sospetti-di-religiosi-fiorenza-sarzanini_e34eaa78-abb2-11e1-b908-fbecd0c99c6b.shtml).
Buona stampa.
Il pezzo sembra confermare le perplessità di coloro i quali considerano l’estromissione di Gotti Tedeschi un brutto segnale, che indica come la cosiddetta banca del Vaticano non sia intenzionata a dissipare le dense nebbie da cui è avvolta, almeno in parte, la sua attività.
Anche l’estromissione di Perissinotto dalla carica di Amministratore Delegato delle Assicurazioni Generali non è affatto un bel segnale. Dimostra che anche dalle parti di Piazzetta Cuccia ci si muove in base a vecchie logiche e con poca trasparenza, favorendo i peggiori sospetti e contribuendo a dare una pessima immagine del nostro sistema finanziario. Strano che un uomo come Del Vecchio si sia adeguato a questo modo di agire.

venerdì 25 maggio 2012

Torniamo a parlare di schei


Mi tocca chiamare di nuovo in causa Monsignor Marcinkus. Ovunque egli si trovi ora, immagino, starà festeggiando il siluramento di Gotti Tedeschi, letteralmente cacciato in malo modo dalla Presidenza dello IOR, la cosiddetta Banca Vaticana, che ha già fatto parlare di sé anche troppo (e parecchio male) in passato.
Mi pare evidente che la lezione non sia servita a molto e che in Vaticano preferiscano muoversi nella nebbia piuttosto che alla luce di un limpido sole.
Affinché non pensiate ch’io parli a vanvera, vi rifilo un po’ di articoli, non sia mai che mi si accusi di fare affermazioni preconcette o prive di fondamento.
Cominciamo dal Financial Times, in apparenza asettico come sempre, ma non privo di una nota tagliente: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/72267d4c-a5d3-11e1-b77a-00144feabdc0.html#axzz1vra0nR6i.
Passiamo al Sole 24 Ore, con ben due articoli dello stesso autore, Carlo Marroni, il primo di cronaca, il secondo di analisi: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-24/scontro-gotti-tedeschi-223337.shtml e http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-24/governance-curiale-soffre-profonda-223519.shtml?uuid=AbA4TthF.
E ancora, dal Corriere, il commento di Massimo Franco, che è un buon conoscitore di cose vaticane: http://www.corriere.it/economia/12_maggio_25/esito-conflitto-franco_3f51bba4-a63a-11e1-adca-f1e67e46c97e.shtml.
Chiudo con La Stampa, forse più prudente degli altri quotidiani nell’interpretare negativamente le dimissioni di Gotti Tedeschi: http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/455589/.
Buona stampa. Altri commenti potrete trovarli da soli, la notizia ha ampio spazio nei giornali italiani e stranieri.
Continuando a parlare di denaro e banche, veniamo alla sempre interessante vicenda Ligresti-FondiariaSai-Unipol.
Il Sole 24 Ore ci informa che la famiglia che ha così oculatamente amministrato uno dei maggiori gruppi assicurativi del paese, trascinandolo sull’orlo del fallimento, potrebbe uscirne senza pagare il conto, come accade spesso in questo paese dove solo i citrulli si fanno prendere con le mani nel sacco.
In realtà, però, verrebbe quasi da dire che i Ligresti fanno bene ad approfittare ancora una volta della situazione: le loro mani stringono saldamente gli attributi (peraltro mediocri) dei migliori banchieri (si fa per dire) italiani. E questi grandi banchieri (sempre per dire), per non ammettere di essere degli inetti, proteggono le terga dei Ligresti insieme alle loro. Ecco il pezzo del 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-25/quei-milioni-salvare-ligresti-064216.shtml?uuid=Ab32MvhF&fromSearch.
Buona stampa.
E veniamo all’andamento della disponibilità di credito bancario per le imprese. Carlo Milani, sul sito LaVoce.info, ci offre un’analisi molto interessante (e maledettamente preoccupante) di come il sistema bancario italiano stia riducendo le risorse per le attività imprenditoriali, specie quelle di piccole e medie dimensioni. Anche la bibliografia dell’articolo merita un’attenta considerazione (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003089.html).
Buona stampa.
Mi vengono spontanee un paio di domande: secondo voi, il nostro sistema bancario potrebbe mettere a disposizione delle piccole e medie imprese maggiori fondi se non ne avesse prestati tanti a Ligresti? E possiamo davvero definire banchieri i signori che hanno concentrato enormi affidamenti in quell’unico cliente trascurando migliaia di aziende realmente meritevoli di credito?
Già che ci sono, mi voglio rovinare. Ecco un altro quesito. Non sono ancora sulla strada per Siena, ma mi sto avvicinando: in quale paese sarebbe ancora alla guida dell’associazione delle banche l’artefice del quasi tracollo di quella di cui è stato presidente?
Mi dicono che in Spagna, soprattutto in questi tempi così difficili, ci sia un signore, Emilio Botìn, uomo molto religioso, aderente all’Opus Dei e Presidente del Santander, il quale ogni mattina, al risveglio, prega affinché il Padreterno gli faccia trovare un altro come Mussari, il gigante della finanza che gli ha consentito di guadagnare 3 (TRE) miliardi di euro nel volgere di poche settimane. Tre miliardi di euro su un investimento di sei… Fede davvero incrollabile, ma non credo che Botìn sarà accontentato. Temo che neppure Dio possa compiere due volte un simile miracolo.
E chiudiamo con la Grecia. Sempre dal sito LaVoce.info, alcune riflessioni di Panunzi sulla ormai assai probabile uscita della Grecia dall’Eurozona (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003090.html).
Buona stampa.
Mi fermo, anche se avrei ancora un po’ di cose da dire, ma per oggi ho scritto anche troppo.