Speriamo che il 2 a 1 non renda ancora più ostinata la
Signora Merkel… Persino dalle parti di Berlino cominciano a dubitare del suo
oltranzismo. Vedremo in questo fine settimana se, finalmente, l’Europa riuscirà
a dimostrare di essere qualcosa di più di un ectoplasma.
Non sarà affatto facile, ma tant’è, questo abbiamo e, per il
momento, questo dobbiamo tenerci. Alludo ai governanti della Uem, ovviamente.
Parliamo di banche. Di due banche: una inglese, Barclays, e
una americana, J.P. Morgan Chase. Colossi che stazionano da tempo ai vertici
delle graduatorie mondiali. Non il credito cooperativo sotto casa…
La prima si è beccata una condanna congiunta dalle autorità
di controllo americane e inglesi per aver manipolato il tasso Libor, un tasso
di riferimento fondamentale del mercato interbancario. Quel tempio del pensiero
comunista, antiliberista e anticapitalista del Financial Times dedica un pezzo
interessante alla questione: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/24ee82f4-c12b-11e1-8179-00144feabdc0.html#axzz1z7iTtOxv.
Buona stampa.
Sarei curioso di sapere cosa ne direbbe Piero Ostellino, il
nipotino prediletto di Adam Smith in Italia (lo pensa lui, Adam Smith, probabilmente,
preferirebbe non avere parenti).
E veniamo alla seconda banca. J.P. Morgan sembra aver
lasciato sul tavolo delle scommesse ben più dei 2 miliardi di dollari di cui
siamo venuti a conoscenza alcune settimane fa. Lo dice il New York Times: http://dealbook.nytimes.com/2012/06/28/jpmorgan-trading-loss-may-reach-9-billion/?ref=business.
Buona stampa.
Ora, noi possiamo anche stringere la cintura dei pantaloni.
E possiamo anche invocare tutti i difetti del pensiero di Keynes, oltretutto
applicato maldestramente, per deprecare la cosiddetta crisi del debito. Mi
pare, tuttavia, che ci sia molto da fare per rimettere ordine nei mercati e nel
mondo delle transazioni finanziarie, quelle che contano, non le nostre modeste
compravendite di Bot e di azioni. Alle volte, sai mai?, potrebbero avere
ragione anche quei comunisti sfegatati del Financial Times.
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