Non credo sia il caso di perder tempo a descrivere gli
effetti della meccanizzazione nell’agricoltura: chiunque, penso, ne capisce lo
straordinario impatto. E’ un fenomeno ormai ben datato e ne sono ben note le
implicazioni sulla quantità e sulla qualità della manodopera impiegata. Quello
che il progresso non ha saputo modificare è l’aspetto festoso di un momento
cruciale come la raccolta, quando il lavoro di molti mesi finalmente si completa
e, se tutto è stato fatto al meglio e si è avuto un po’ di aiuto dalla fortuna,
si ottiene una meritata ricompensa.
Non è della ricompensa riservata agli umani che voglio
parlare. Il momento in cui l’uomo raccoglie il frutto del proprio lavoro,
infatti, è anche momento di festa e di tragedia nel mondo animale.
La mietitrebbiatrice che raccoglie il grano offre
interessanti opportunità per vari animali. In particolare gli uccelli, anche
quelli che non saremmo portati a considerare predatori, ma di fatto lo sono.
Non sorprende il volo dei gheppi che si fermano in attesa di planare per
agguantare lucertole, bisce, topolini o grossi insetti. Stupisce vedere le
garzette soffermarsi impavide a pochi metri dalla macchina che avanza molto
rumorosamente e attendere il momento opportuno per agguantare cavallette e
libellule.
Qualche immagine della festa odierna dalle mie parti.
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