Oggi andiamo un po’ di qua e un po’ di là, sia in senso
geografico sia come argomenti, con qualche divagazione un po’ stravagante. E
sarà ancora una volta un post piuttosto corposo, ma è domenica e dovreste avere
più tempo per leggere.
Cominciamo dalla Repubblica che, ieri, segnalava la morte di
un capodoglio in Belgio e offre alcune immagini di questo evento triste (http://www.repubblica.it/ambiente/2012/02/11/foto/capodoglio_belgio-29711775/1/?ref=HREC2-3).
Avrei voluto che, oltre alle fotografie, ci fosse un testo più esteso per
capire meglio la posizione di quegli ambientalisti che si sarebbero opposti
all’uso della carcassa per la produzione di energia. Posso sbagliarmi (è facile
quando si parla di noi), ma credo di essere un amante della natura e di
rispettarla con convinzione, tuttavia trovo inconcepibili le posizioni
estremiste come quella citata nella didascalia della prima immagine. E mi
piacerebbe proprio sapere quali alternative proponevano coloro i quali si
opponevano alla scelta di bruciare i resti (piuttosto ingombranti) del povero
animale. Siccome la Repubblica ci lascia con questa curiosità insoddisfatta, mi
tocca essere severo.
Mala stampa.
Spostiamoci in America. Il New York Times descrive la crisi
della sola linea aerea dedicata agli animali da compagnia (http://www.nytimes.com/2012/02/11/business/pet-airways-in-financial-straits-is-canceling-flights.html).
Scontato che l’articolo attirasse la mia attenzione. Se affermassi di aver
rinunciato a qualche viaggio per l’impossibilità di portare Doc con me,
mentirei. Non posso, tuttavia, nascondere che, se le compagnie aeree offrissero
condizioni di viaggio meno pericolose e stressanti, potrei anche decidere di
spostarmi con lui verso qualche meta a due o tre ore di volo. Leggete
attentamente l’articolo del NYTimes: le statistiche sugli animali morti durante
i viaggi nella stiva non mi sembrano affatto rassicuranti.
Buona stampa.
Ancora sul maltempo, ma giusto per qualche bella foto dal
sito di Le Monde (http://www.lemonde.fr/planete/infographe/2012/02/11/la-vague-de-froid-se-poursuit-dans-toute-l-europe_1642212_3244.html).
Buona stampa.
Eccoci di nuovo in Italia. Oggi Ferruccio De Bortoli,
finalmente, torna a firmare l’editoriale del Corriere. E’ fondamentalmente un
bel pezzo, che analizza con chiarezza, e in modo sostanzialmente esaustivo, il
tema della moralità nella vita politica italiana. Ecco il link: http://www.corriere.it/editoriali/12_febbraio_12/de-bortoli-anni-perduti-scelte-urgenti_846661ba-5548-11e1-9c86-f77f3fe7445c.shtml.
Non posso, tuttavia, non osservare che manca un po’ di aggressività.
Intendiamoci: non è nel suo stile, che apprezzo, però mi sembra che con le
buone maniere, come dimostra proprio il suo editoriale, non abbiamo ottenuto
gran che. Ad esempio, verso la fine, De Bortoli scrive:
Se la società non
infligge anche un costo di reputazione a chi infrange le sue regole, se
trascura istruzione e formazione, se banalizza le virtù civiche ed elegge i
furbi simpatici a modelli di vita, non c’è norma che tenga.
Perfetto, io allora mi chiedo: chi meglio del direttore del
maggior quotidiano italiano può far pagare un costo di reputazione a chi
infrange le regole della società? Perché dimenticare che un reo confesso di
appropriazione indebita è ancora senatore della Repubblica? Tra l’altro, mi ero
anche permesso di mandargli una mail due giorni fa sull’argomento… Mi toccherà scrivergli di nuovo.
Non posso certamente dare un voto negativo, ma neppure
positivo. Mi è rimasta la bocca un po’ amara e, quel che è peggio, il dubbio
che sia un editoriale scritto tanto per tranquillizzare la propria coscienza almeno
quanto per favorire un reale cambiamento della situazione.
Stampa così e così.
Facciamo un salto nel Regno Unito, dove il maggior gruppo
editoriale del mondo, quello di Murdoch, sta passando un altro brutto momento,
sempre a causa dei metodi alquanto discutibili con cui alcuni giornali si
procuravano scoop veri o presunti. Ci sono molti articoli, ve ne segnalo uno
dell’Indipendent: http://www.independent.co.uk/news/uk/crime/eight-arrests-as-murdoch-throws-staff-to-the-wolves-6795254.html.
Buona stampa. L'Indipendent, non il Sun, ovviamente.
Per chiudere, una notizia che mi ha sinceramente
rattristato. Se n’è andata una cantante che, purtroppo, ha sperperato un
talento straordinario. Non ho suoi dischi, ma ricordo bene il potenziale
eccezionale rivelato dal suo primo album. Peccato. Se volete riascoltarla, io
avrei scelto un pezzo dell’inizio della carriera di Whitney Houston. E' un po' sdolcinato, ma che voce.
Nessun commento:
Posta un commento