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mercoledì 16 maggio 2012

Ancora saltellando qua e là


Oggi, sul Sole 24 Ore, Morya Longo offre un’interessante analisi dei bilanci delle banche, mettendo in rilievo come ci sia poco da stare allegri sia in Italia sia negli altri principali paesi europei (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-15/banche-conti-aperti-mattone-232000.shtml?uuid=AbCWFEdF).
Buona stampa.
La situazione, probabilmente, è anche peggiore negli Stati Uniti, in conseguenza dell’abrogazione del Glass-Steagal Act, la legge che imponeva la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento. Come spiega anche una breve intervista a Jody Vender pubblicata oggi dal Corriere della Sera (non disponibile on line), nella quale si ribadisce la necessità che le banche tornino a svolgere il proprio mestiere originale, ossia quello di trasferire denaro da chi lo risparmia a chi ne ha bisogno per i propri investimenti (produttivi, non speculativi).
Buona stampa.
Che l’esortazione di Vender, che è anche la mia, trovi ascolto, francamente mi pare difficile. Non accadrà certamente in assenza di un intervento legislativo: da sole, le banche continueranno a fare quello che hanno fatto negli ultimi dieci anni, ossia cercare, sia pure in misura diversa nei vari paesi, di massimizzare i guadagni con operazioni ben differenti, e assai più pericolose.
E veniamo alla vicenda del gruppo Murdoch nel Regno Unito. Rebekah Brooks è stata rinviata a giudizio e il processo per le intercettazioni e le connivenze politiche inizierà a giugno. Mi piace l’articolo di Fabio Cavalera sul Corriere della Sera, ma anche questo non è ancora disponibile sul sito del quotidiano.
Buona stampa.
La cosa interessante è che il responsabile della pubblica accusa (Crown Prosecution Service) ha illustrato i suoi argomenti in diretta televisiva. La Brooks si è lamentata del trattamento, definendo ingiusto questo modo di procedere dell’accusa.
A me pare, invece, ridicolo che Rebekah Brooks si lamenti dell’accaduto: lei fa parte di una generazione di giornalisti pronta a tutto pur di realizzare un presunto scoop. Certo, anche lei è innocente sino a prova contraria. Tuttavia è ormai piuttosto chiaro che nel gruppo Murdoch qualcosa avveniva in modo non proprio limpido, tant’è che hanno rinunciato alla fusione tra News Corp. e BSkyB e che James Murdoch ha lasciato quasi tutti gli incarichi rilevanti.
Inoltre, e qui il discorso si allarga anche al nostro paese, trovo ridicolo che ci sia chi, ben contento di essere oggetto dell’attenzione dei media quando ne trae vantaggio, si lamenti quando quegli stessi mezzi di comunicazione si occupano di vicende che, per così dire, ne mostrano il lato meno positivo.
Detto in altri termini, quando sento parlare, soprattutto da parte dei politici, di “processi mediatici”, mi prudono le mani: quelli passerebbero anche sul cadavere della madre pur di andare a strillare da Vespa o da Floris o in qualsiasi altra trasmissione televisiva, poi però, quando li scoprono con le dita sporche di marmellata e la stampa parla dei loro misfatti, si lamentano perché, a loro dire, vengono processati sui giornali. Chissà perché mi tornano in mente zu Guttenberg, Wulff e Huhne?
Chiudo con un'altra domanda. Scommettiamo che, se nel corso del processo verranno confermati i comportamenti non proprio limpidi di parecchi politici inglesi, li vedremo abbandonare i loro incarichi con la massima rapidità?

domenica 12 febbraio 2012

Anni perduti e talenti sperperati


Oggi andiamo un po’ di qua e un po’ di là, sia in senso geografico sia come argomenti, con qualche divagazione un po’ stravagante. E sarà ancora una volta un post piuttosto corposo, ma è domenica e dovreste avere più tempo per leggere.
Cominciamo dalla Repubblica che, ieri, segnalava la morte di un capodoglio in Belgio e offre alcune immagini di questo evento triste (http://www.repubblica.it/ambiente/2012/02/11/foto/capodoglio_belgio-29711775/1/?ref=HREC2-3). Avrei voluto che, oltre alle fotografie, ci fosse un testo più esteso per capire meglio la posizione di quegli ambientalisti che si sarebbero opposti all’uso della carcassa per la produzione di energia. Posso sbagliarmi (è facile quando si parla di noi), ma credo di essere un amante della natura e di rispettarla con convinzione, tuttavia trovo inconcepibili le posizioni estremiste come quella citata nella didascalia della prima immagine. E mi piacerebbe proprio sapere quali alternative proponevano coloro i quali si opponevano alla scelta di bruciare i resti (piuttosto ingombranti) del povero animale. Siccome la Repubblica ci lascia con questa curiosità insoddisfatta, mi tocca essere severo.
Mala stampa.
Spostiamoci in America. Il New York Times descrive la crisi della sola linea aerea dedicata agli animali da compagnia (http://www.nytimes.com/2012/02/11/business/pet-airways-in-financial-straits-is-canceling-flights.html). Scontato che l’articolo attirasse la mia attenzione. Se affermassi di aver rinunciato a qualche viaggio per l’impossibilità di portare Doc con me, mentirei. Non posso, tuttavia, nascondere che, se le compagnie aeree offrissero condizioni di viaggio meno pericolose e stressanti, potrei anche decidere di spostarmi con lui verso qualche meta a due o tre ore di volo. Leggete attentamente l’articolo del NYTimes: le statistiche sugli animali morti durante i viaggi nella stiva non mi sembrano affatto rassicuranti.
Buona stampa.
Ancora sul maltempo, ma giusto per qualche bella foto dal sito di Le Monde (http://www.lemonde.fr/planete/infographe/2012/02/11/la-vague-de-froid-se-poursuit-dans-toute-l-europe_1642212_3244.html).
Buona stampa.
Eccoci di nuovo in Italia. Oggi Ferruccio De Bortoli, finalmente, torna a firmare l’editoriale del Corriere. E’ fondamentalmente un bel pezzo, che analizza con chiarezza, e in modo sostanzialmente esaustivo, il tema della moralità nella vita politica italiana. Ecco il link: http://www.corriere.it/editoriali/12_febbraio_12/de-bortoli-anni-perduti-scelte-urgenti_846661ba-5548-11e1-9c86-f77f3fe7445c.shtml. Non posso, tuttavia, non osservare che manca un po’ di aggressività. Intendiamoci: non è nel suo stile, che apprezzo, però mi sembra che con le buone maniere, come dimostra proprio il suo editoriale, non abbiamo ottenuto gran che. Ad esempio, verso la fine, De Bortoli scrive:
Se la società non infligge anche un costo di reputazione a chi infrange le sue regole, se trascura istruzione e formazione, se banalizza le virtù civiche ed elegge i furbi simpatici a modelli di vita, non c’è norma che tenga.
Perfetto, io allora mi chiedo: chi meglio del direttore del maggior quotidiano italiano può far pagare un costo di reputazione a chi infrange le regole della società? Perché dimenticare che un reo confesso di appropriazione indebita è ancora senatore della Repubblica? Tra l’altro, mi ero anche permesso di mandargli una mail due giorni fa sull’argomento… Mi toccherà scrivergli di nuovo.
Non posso certamente dare un voto negativo, ma neppure positivo. Mi è rimasta la bocca un po’ amara e, quel che è peggio, il dubbio che sia un editoriale scritto tanto per tranquillizzare la propria coscienza almeno quanto per favorire un reale cambiamento della situazione.
Stampa così e così.
Facciamo un salto nel Regno Unito, dove il maggior gruppo editoriale del mondo, quello di Murdoch, sta passando un altro brutto momento, sempre a causa dei metodi alquanto discutibili con cui alcuni giornali si procuravano scoop veri o presunti. Ci sono molti articoli, ve ne segnalo uno dell’Indipendent: http://www.independent.co.uk/news/uk/crime/eight-arrests-as-murdoch-throws-staff-to-the-wolves-6795254.html.
Buona stampa. L'Indipendent, non il Sun, ovviamente.
Per chiudere, una notizia che mi ha sinceramente rattristato. Se n’è andata una cantante che, purtroppo, ha sperperato un talento straordinario. Non ho suoi dischi, ma ricordo bene il potenziale eccezionale rivelato dal suo primo album. Peccato. Se volete riascoltarla, io avrei scelto un pezzo dell’inizio della carriera di Whitney Houston. E' un po' sdolcinato, ma che voce.