L’ondata di maltempo e di freddo, oltre a mettere una volta
di più in luce l’impreparazione di buona parte delle amministrazioni pubbliche
e delle imprese coinvolte, ha enfatizzato anche i nostri seri problemi di
approvvigionamento energetico. In particolare, quello che accade in queste ore
dimostra la mancanza di una vera politica delle fonti di
energia, capace di eliminare o di ridurre molto la nostra eccessiva dipendenza
da una fonte (il gas) e da un fornitore (la Russia); riguardo a quest’ultimo,
tra l’altro, mi sembra si possa dire che non è il migliore possibile, sia per
ragioni tecniche sia per ragioni politiche.
Sul tema, tra ieri e oggi, sul Sole 24 Ore sono apparsi più articoli interessanti, che forniscono un buon quadro della questione: ne
segnalo soltanto alcuni, troverete altri link sul sito del quotidiano (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-07/autorita-lenergia-avanti-tutta-221408.shtml?uuid=Aa02oboE,
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-07/risale-fornitura-russia-225604.shtml?uuid=AaCAocoE,
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-07/risale-fornitura-russia-225604.shtml?uuid=AaCAocoE
e http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-07/interruzioni-imprese-duro-colpo-230151.shtml?uuid=Aa7CocoE).
Buona stampa.
Io mi limito a un’osservazione, neanche tanto originale:
buona parte dei nostri problemi energetici nascono da un lato dalla mancanza di
coraggio della classe politica e dall’altro dall’indisponibilità di noi
cittadini a ospitare certe tipologie di impianto industriale nel territorio in
cui viviamo (il fenomeno chiamato Nimby-Not in my back yard da chi parla inglese e, oggettivamente, difficile da tradurre con un acronimo altrettanto efficace).
E mi fermo a questo, rinunciando a sfiorare argomenti che
stanno nella vasta zona d’ombra in cui, in Italia, politica e affari
s’incontrano con reciproco vantaggio.
Passiamo a un argomento leggero. Lo faccio con la
consapevolezza di accingermi a sparare sulla Croce Rossa, ma tant’è: esistono
persone che dovrebbero comprendere quando togliersi dai piedi e mettere da soli
una pietra sopra se stessi; Nicole Minetti, evidentemente, non riesce proprio a
capirlo. E così, decisa a restare ancora sulla sua effimera ribalta, offre un’altra prova
delle sue eccellenti qualità (http://milano.corriere.it/gallery/milano/02-2012/minetti/02/minetti-madrelingue-omologate_5f4ca90a-51bc-11e1-bb26-b734ef1e73a5.shtml#1).
Preciso: sono proprietario di IPhone e, come osserva giustamente anche il
Corriere, la scusa usata dalla Minetti non regge per niente, anzi la parola "malelingue"
non solo non viene corretta, ma è il suggerimento automatico quando se ne digitano le prime lettere. Peso el tacon del
sbrego. E qui mi fermo, perché altrimenti, più che sparare, sembra che butti un'atomica sulla Croce Rossa...
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