A proposito di politica energetica, sul sito LaVoce.info,
potete leggere una breve, ma interessante analisi di Alessandro Lanza sulla
nostra dipendenza dal gas e, in particolare, da quello russo (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002849.html).
Le sue osservazioni non si scostano molto dalle mie di qualche giorno fa, ma ci
sono dei numeri interessanti.
Buona stampa.
Sul Financial Times di oggi c’è un articolo (http://www.ft.com/intl/cms/s/0/2b1bb9d0-537b-11e1-aafd-00144feabdc0.html#axzz1ly9ZjJ6n)
che, mi auguro, anche Angela Merkel troverà il tempo di leggere. Per la serie
io ve lo avevo già detto: i segnali di rallentamento dell’economia cinese ci
sono e sono tutt’altro che trascurabili. E le implicazioni sono anch’esse
tutt’altro che trascurabili.
Buona stampa.
Chissà se nel 2012 la Mercedes farà utili corposi come nel
2011 vendendo le sue belle auto nei cosiddetti paesi emergenti? I dirigenti
prevedono di riuscire, io, al posto loro, sarei meno spavaldo. Sul tema, potete
leggere questo pezzo sul Sole 24 Ore di oggi: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-02-09/daimler-utili-record-2011-101541.shtml?uuid=AaODdCpE&fromSearch.
Buona stampa.
Il rigore non è tutto. I conti in ordine sono importanti, ma
bisogna anche dare delle prospettive: le persone accettano i sacrifici se
vedono una luce in fondo al tunnel. Per il momento, mi pare, la logica imposta
dalla Germania di prospettive nel concede pochine, come dimostra il caso della
Grecia. Sia chiaro che ho ben presenti le colpe dei greci: pessima classe
politica, evasione fiscale, livelli retributivi esagerati, scarsa affidabilità
nei rapporti con la UE, ecc. Temo, tuttavia, che venga loro imposto un percorso
i cui effetti sociali sono assolutamente irragionevoli, soprattutto perché non
viene offerta alcuna realistica speranza che, in tempi non biblici, potranno avviarsi
verso un tenore di vita dignitoso. Del tema si occupa oggi un articolo di
Daniele Mastrogiacomo su Repubblica: purtroppo non è disponibile gratuitamente
on line. Io non ho l’abbonamento e l’ho letto su carta, ne vale la pena: il
titolo è “Un giorno a casa Dimitriu”.
Buona stampa.
Ora tornerei su un fatto che mi sta veramente facendo uscire
dai gangheri. Il signor malfattore reo confesso Lusi è ancora un Senatore della
Repubblica e non c’è nessuno che si sogni di chiedergli o di imporgli le
dimissioni. E’ vero, nel nostro Parlamento i malfattori non mancano, però qui
ci troviamo di fronte a un reo confesso, possibile che non ci si possa liberare
di lui? Che dignità e che decoro può avere un’istituzione della quale continua
a far parte il colpevole del reato di appropriazione indebita? Come possiamo
non guardare con disgusto a una classe politica che ci costringe a continuare a
pagare un lauto stipendio a un furfante, che tra l’altro avrà diritto anche a
un corposo vitalizio visto che siede in Parlamento da parecchi anni? Con questi
esempi, come potremo mai sviluppare un senso civico adeguato a una vera democrazia
occidentale? Finirò anch’io per fregarmene delle leggi e dei diritti degli
altri? E i giornali che cosa ci stanno a fare? Credo che lo domanderò al Dottor
De Bortoli…
Vi ricordate il ministro inglese? Si chiama Huhne. Che cosa
avrà nella testa per aver deciso di dimettersi a causa di quella menzogna in
merito a chi guidava l’auto oltre il limite di velocità? Non è che si può
prendere un po’ del suo DNA e spruzzarlo a Palazzo Madama e Montecitorio, all’ARS
(Assemblea Regionale Siciliana, niente a che vedere con l’arte) e al Pirellone?
Sai mai, magari anche Nicole Minetti potrebbe imparare come
si comporta chi è pagato con soldi pubblici e, prima di tutto, dovrebbe
ricordarsi di essere un esempio. Cosa che, per ora, lei non sa neppure cosa
voglia dire (http://milano.corriere.it/gallery/milano/02-2012/minetti/03/minetti-sosta-selvaggia_e9aeadcc-5302-11e1-8f96-43ef75befe7d.shtml#1).
A proposito di queste foto, qualcuno sa dirmi in quale paese civile i consiglieri regionali sono forniti di un permesso per parcheggiare dove vogliono? Io credo non ce ne sia neppure uno. Negli altri paesi chi è chiamato a compiti pubblici resta un cittadino come gli altri, non viene trasformato in un essere speciale cui tutto è concesso. E comunque, quel permesso, non da diritto a lasciare l'auto in mezzo a un marciapiede.
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