Oggi prendiamo le mosse dal rispetto per la stampa che,
ancora una volta, ha rivelato l’ormai prossimo ex-Presidente della Lombardia,
Formigoni, il quale ha pensato bene, oltre a prendersela con i giornalisti che
facevano il loro mestiere, anche di maltrattare i suoi collaboratori. Niente male per uno
che pensa di essere in rapporto diretto (sovraordinato?) con Dio.
Il resoconto lo trovate sul Corriere della Sera (http://www.corriere.it/politica/12_novembre_16/scenata-formigoni-ospite-parodi_ce8bc2c6-2ffe-11e2-9676-750af71025bf.shtml)
o su Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1123996/Formigoni-alla-sua-addetta-stampa----Spacca-la-faccia-alla-Parodi--oppure-sei-licenziata-.html),
scegliete voi.
Cronaca, niente voto.
Spero che il già celeste, divenuto nel tempo molto grigio
topo, oggi sia rosso di vergogna. Non bastasse quello che sapevamo su di lui,
ha voluto aggiungere anche questa bella prodezza… Ho l’impressione che la
spaventosa pienezza di sé di Formigoni lo abbia spinto a perdere di vista
qualsiasi equilibrio e qualsiasi decenza. Come ho già detto, il potere può
avere effetti devastanti su chi non è preparato a resistere alle sue lusinghe.
E’ del tutto evidente che Formigoni non era preparato e, questo, temo dimostri
che ha raggiunto una posizione per la quale era inadeguato. Vedremo se, come mi
auguro, ce ne siamo liberati per sempre o ci toccherà trovarlo in qualche altro
importante incarico pubblico.
Continuiamo con un altro bel personaggio del triste presente
italiano: Beppe Grillo. A quanto pare condivide la passione per Malindi con
Briatore e Berlusconi. La notizia, svelata dal programma televisivo di Formigli
su La7, viene ripresa da Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/news/malindi-856862.html)
e da Libero (http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1124327/Due-Grilli-e-una-capanna-la-moglie-di-Beppe-beccata-a-Malindi-imbarazzatissima.html).
Buona stampa. Per Formigli, soprattutto.
Chiunque può trascorrere le vacanze dove vuole e, per
fortuna, i cittadini italiani possono acquistare liberamente casa in qualsiasi
altra nazione, tuttavia per un tizio che si spaccia come moralizzatore e
attento alla sobrietà e all’equità, certe cose, via, sarebbe meglio non farle.
Grillo costituisce una delle espressioni peggiori del deterioramento politico
degli ultimi vent’anni. Nella melma maleodorante che ha permesso a figuri come
Lusi e Fiorito di diventare personaggi importanti, Grillo sguazza con assoluta
disinvoltura, con lo stesso disprezzo per i giornalisti e con la stessa insofferenza
per il dissenso di coloro che, apparentemente, sono i bersagli della sua
critica. Beppe Grillo è una gravissima minaccia. Se nel suo movimento ci sono
persone rispettabili, capaci e serie (e sono convinto che ci siano, e molte), devono far
presto a liberarsi di lui. Non ne hanno bisogno loro e, men che meno, ne hanno
bisogno gli italiani. Abbiamo già dato anche troppo con i quasi vent’anni di
Berlusconi. Ci serve gente seria e realmente priva di legami con il passato.
E arriviamo al tema conclusivo. Oggi sia l’editoriale del
Corriere della Sera, firmato da Angelo Panebianco, sia Il Punto di Stefano
Folli sul Sole 24 Ore si occupano della nascita di un nuovo raggruppamento
politico di ispirazione cattolico liberale e determinato a occupare il centro
dello schieramento. Ecco i collegamenti: http://www.corriere.it/editoriali/12_novembre_17/panebianco-le-ambizioni-dei-moderati_db6e59ca-307d-11e2-baec-20f01743e162.shtml
e http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-17/scommessa-lista-monti-081256.shtml?uuid=AbUa2i3G.
Buona stampa. Per entrambi, come di consueto lucidi e
chiari. Fanno bene il loro mestiere che è spiegare un evento politico, io, invece, ne faccio un altro, sempre che ci riesca: squarcio il sipario.
Non riesco davvero a
immaginare come questo nuovo raggruppamento possa contribuire al futuro del
paese. Ricordate gli articoli di Galli della Loggia sui “notabili”? Se li avete
dimenticati, tornate a leggerli. Pensate a due personaggi chiave di quest’operazione: uno è Luca di
Montezemolo e l’altro è Raffaele Bonanni. Con che faccia possano Montezemolo e Bonanni
proporsi come seri artefici del cambiamento, qualcuno me lo deve spiegare. Sono
stati parte del gioco per anni. Montezemolo sia come imprenditore (in Fiat e
non solo) sia come Presidente di Confindustria. Bonanni come capo di un
sindacato, la CISL, che, tra l’altro, ha largamente beneficiato, in termini
economici, di misure come quelle relative ai CAAF o al finanziamento pubblico
dell’editoria. E i sindacati, come molte associazioni di categoria, non
dimentichiamolo, hanno bilanci tenuti altrettanto ben nascosti di quelli dei
partiti.
No. Montezemolo e Bonanni non mi convincono affatto. Oltre a
essere parte della classe dirigente del paese da troppo tempo per non avere
responsabilità, anche solo indirette, nella crisi drammatica che viviamo, si
portano certamente dietro un bel bagaglio di conflitti di interesse. Non gravi
come quelli di Berlusconi, siamo d’accordo, ma certamente ingombranti.
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