Il 6 ottobre vi avevo suggerito la lettura dell’editoriale
del Corriere del Veneto. Era firmato da Gigi Copiello (http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/6-ottobre-2012/quelle-duecento-pagine-bianche-2112131548171.shtml)
ed era decisamente un bell’articolo: svelto, intrigante e più che convincente. Siccome non
sapevo nulla di Copiello, dopo aver letto il pezzo, avevo fatto la prima cosa
che fa chiunque nella nostra epoca tecnologica: ero andato su Google e, tra le
altre cose, avevo scoperto che ha scritto due libri. Sul primo non ho da dir
nulla, perché non l’ho letto. Il titolo, per sua stessa ammissione, è
scoraggiante: “Manifesto per la metropoli Nordest”. Il secondo s’intitola
“Bruno da Cittadella, dottore in Malta”, di gran lunga più stimolante.
L’ho comprato, credo, il giorno successivo e lo sto leggendo
(vado lentamente e non dedico la mia attenzione a un solo libro). Parla degli
ultimi cinquant’anni nel Veneto e, in particolare, del lavoro, inteso nel senso più ampio (e anche importante) della parola. E’ interessante,
molto. Riporta alla mente vicende e immagini che, se non fanno parte della mia
memoria diretta, mi sono state affidate dai miei genitori o da chi era o è più
diversamente giovane di me (sempre copyright Gramellini).
Oggi pomeriggio, grazie a una bella iniziativa del Quartiere
4 del Comune di Padova (una serie di incontri con autori intitolata "Il libro nel bicchiere, Ombre di scrittura in osteria" (sì, siamo veneti e ci piacciono le ombre, fate i salutisti altrove!)), Gigi
Copiello ha parlato del suo libro in una sala del ristorante Clipper 63. E’
stato un bell’incontro: Copiello è un uomo che ha vissuto la nostra storia
recente riflettendo con la sua testa e che, temo, ha pagato anche un prezzo per
questo (come accade troppo spesso). L’Italia migliore è fatta di persone come
lui e più ancora, se non altro per ragioni aritmetiche, dalle persone che ci
racconta.
Per essere sincero fino in fondo, dirò che lo stile con cui
ha scritto “Bruno da Cittadella, dottore in malta” non mi convince del tutto, e oggi non
ho avuto difficoltà a dirglielo, però è un libro che merita di essere letto: in
questa Italia maltrattata da gente di nessun valore, Gigi Copiello è una
presenza rasserenante.
Per chiudere resto in tema e vi suggerisco l’editoriale del
Corriere della Sera odierno. Ernesto Galli della Loggia mi sembra sempre più
insoddisfatto, non diversamente da molti di noi. E, fortunatamente, può
scriverlo e spiegare le ragioni della sua insoddisfazione. Torna ancora a parlare
della classe dirigente italiana e lo fa sottolineando quanto poco vi sia di
costruttivo nell’atteggiamento di coloro i quali si propongono per partecipare
alla guida del paese nei prossimi mesi: http://www.corriere.it/editoriali/12_novembre_03/il-notabile-a-disposizione-ernesto-galli-della-loggia_1e96ed22-257d-11e2-a01c-141eb51207fd.shtml.
Buona stampa.
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