mercoledì 14 novembre 2012

Se trentamila vi sembran poche


Molti anni fa trascorrevo parte delle vacanze estive in montagna e andavo a funghi con due amici assai più vecchi di me, entrambi persone fuori dal comune, di grande levatura, sia pure in maniera molto diversa tra loro. Purtroppo non ci sono più da tempo, ma li ricordo sempre con riconoscenza e con rimpianto.
Uno di loro, un po’ scherzando un po’ parlando seriamente, sosteneva che gli Austrotedeschi, dopo aver travolto le linee italiane a Caporetto, si erano fermati sul Piave e avevano svuotato le numerose cantine, così annegando l’ardore bellico e dando modo al nostro esercito di respingerli e a Diaz di scrivere: “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”.
La battuta di Giovanni mi è tornata in mente grazie allo scandalo che, dopo il Generale Petraeus, sta coinvolgendo altri importanti ufficiali e dirigenti americani.
A quanto pare le tresche si erano adeguate al numero dei lati del Ministero della Difesa americano, con geometrie non poco ardite. Scherzi a parte: leggere che il successore di Petraeus al comando delle forze in Afghanistan, il generale Allen, ha trovato il tempo per spedire trentamila (TRENTAMILA) email a una donna di cui era infatuato, mi ha lasciato piuttosto sconcertato. Facciamo un rapido conto: diciamo che, per scrivere una mail, s’impieghi un minuto (in realtà, specie se vuoi, come dicono gli americani, entrare nelle mutande della ragazza che ti piace, credo ne servano di più, anche perché noi uomini, di solito, cerchiamo di fare bella figura, almeno sino al momento in cui entriamo nelle mutande). Bene, il generale Allen, che dovrebbe permettere ai soldati di parecchi paesi del mondo di tornare a casa vincitori, ma soprattutto sani e salvi, ha speso trentamila minuti a spedire mail a una che voleva portarsi (o continuare a portarsi) a letto. Trentamila minuti sono pari a cinquecento (CINQUECENTO) ore, ossia a quasi ventuno (VENTUNO) giorni. Non giorni lavorativi, giorni fatti di 24 ore. Diciamo che Allen è uno che non si risparmia e che lavora 12 ore al giorno. Bene: ha dedicato 42 giorni lavorativi a spedire mail alla sua spasimata. I giornali non ci dicono quanti ne ha spesi a leggere le risposte… Poco importa, bastano i 42 giorni persi a scrivere… Non male come tempo sottratto al suo impegno, che è appunto quello di portare a casa sani e salvi migliaia di soldati e, non meno importante, di consentire all’Afghanistan un futuro migliore degli ultimi trenta e più anni.
Volevo scrivere anche di altro, ma sono spossato da tutti questi calcoli.
Basta scherzare. In questi minuti il Presidente Obama sta tenendo la prima conferenza stampa dopo la rielezione, mentre Israele sta colpendo duramente la striscia di Gaza e in Siria continuano i massacri. Il futuro di tanta, tantissima gente dipende dalla nostra (di noi occidentali) capacità di creare le condizioni perché un’area così grande e così importante del mondo possa finalmente trovare una pace vera e durevole, che, detto senza tante ipocrisie, interessa soprattutto a noi.
Fatico a credere che riusciremo, visto quanto incapaci siamo di mettere ordine in casa nostra.
Buona notte e buona fortuna.

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