Si sta concludendo il primo anno del Governo Renzi. Il
Presidente del Consiglio, in questi dodici mesi, ha annunciato molto e dato per
realizzato molto, ma, a ben vedere, tra il dire e il fare, come si dice, c’è di
mezzo il mare, come provano le numerose analisi offerte dai mezzi di
comunicazione.
Vediamo qualche esempio. Sul sito LaVoce.info Francesco
Daveri analizza l’effettivo rinnovamento delle figure chiave all’interno dei
Ministeri: http://www.lavoce.info/archives/33214/renzi-anno-dopo-fu-vera-rottamazione/.
Buona stampa. Non credo mi si possa accusare di disfattismo
se affermo che i risultati sono piuttosto modesti.
E veniamo ad altra area di azione, quella della materia
fiscale. Prendiamo un articolo di Fabrizio Forquet da Il Sole 24 Ore di ieri: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-02-20/riforme-crescita-non-si-fa-i-rinvii-071425.shtml?uuid=AB34qvxC&fromSearch.
Buona stampa. E’ abbastanza evidente che, come evidenziano
entrambi gli articoli, la scarsa efficacia normativa ha che fare con il mancato
ricambio dei dirigenti ministeriali, ma io aggiungerei che, come ho detto più
volte, si fa sentire anche la mediocrità dei politici che occupano le poltrone
di ministro e sottosegretario, i quali non sanno o non possono controllare
efficacemente il lavoro dei burocrati.
Torneremo senz’altro sulle valutazioni del lavoro del
Governo Renzi. Adesso vorrei riprendere un articolo da Il Sole 24 Ore di un paio di giorni fa. L'ho trascurato per occuparmi di altro, ma merita assolutamente di essere
letto e anche conservato. Si tratta di un pezzo di Gilberto Corbellini dedicato
alla vicenda di Stamina: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-02-18/dall-affaire-stamina-dura-lezione-parlamento-071351.shtml?uuid=ABd5TewC&fromSearch.
Buona stampa. Corbellini, correttamente, concentra la sua
attenzione sull’operato della Pubblica Amministrazione e del Parlamento, ma io
avrei citato, anche di sfuggita, il ruolo di molti magistrati, i quali si sono
arrogati il potere di stabilire chi e come dovesse essere curato, tra l’altro
con decisioni spesso contrastanti, a conferma di come, nel Paese che si
considera culla del Diritto, proprio chi dovrebbe applicare la Legge non di
rado è più interessato a far valere contro di essa le proprie convinzioni
personali, spesso infondate e stravaganti.
Da ultimo, giusto per non farci mancare un altro motivo d’irritazione,
vado a ripescare, dal Corriere di ieri, un articolo in cui Gian Antonio Stella confronta il modo in
cui vengono puniti i reati dei “colletti bianchi” nelle nazioni europee: http://www.corriere.it/cronache/15_febbraio_20/reati-colletti-bianchi-solo-230-06percento-carcere-37bd5010-b8c5-11e4-b4ca-88f092eacdcb.shtml#.
Buona stampa. Vi sorprende che l’Italia esca male dal
confronto?
E veniamo alla battaglia dalla parte della musica. Un paio di ascolti. Il primo è un brano eseguito da Tommy Flanagan al piano con Peter Washington al basso e Lewis Nash alla batteria: Angel Eyes.
E veniamo alla battaglia dalla parte della musica. Un paio di ascolti. Il primo è un brano eseguito da Tommy Flanagan al piano con Peter Washington al basso e Lewis Nash alla batteria: Angel Eyes.
Flanagan (http://en.wikipedia.org/wiki/Tommy_Flanagan) è stato un grande personaggio nella storia del jazz e ha lavorato accanto a buona parte dei giganti del secondo dopoguerra, da Coltrane a Ella Fitzgerald. Lo ascolteremo ancora.
Cambiamo genere, ma restiamo in America con un brano tratto da West Side Story (http://it.wikipedia.org/wiki/West_Side_Story) di Leonard Bernstein. Ascoltiamo Tonight, una delle canzoni più celebri del musical (io, francamente, sarei più portato a considerarla un'opera); ho scelto la versione tratta dal film realizzato nel 1961 (http://www.imdb.com/title/tt0055614/) anche perché si ha modo di ammirare una attrice meravigliosa: Nathalie Wood.
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